Jazz Trenitalia, in arrivo nuovi treni

Domenico Carelli
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PERUGIA, 1 APRILE 2014 – L’Umbria, insieme alle Marche, figura tra le prime regioni del Paese in cui entreranno in servizio i nuovi elettrotreni “Jazz” di Trenitalia, prodotti da Alstom Ferroviaria. Nei prossimi mesi saranno complessivamente 70 i nuovi elettrotreni attivati - come da Contratto di Servizio 2009-2014 - anche in Piemonte, Abruzzo, Calabria, Lombardia e Lazio, oltre alle succitate Marche ed Umbria, cui saranno saranno consegnati quattro convogli ciascuna.
La flotta regionale dei convogli, con carrozze da 300 posti a sedere e due per i disabili, si presenta con colori vivaci e prestazioni maggiori (può raggiungere i 160 chilometri orari), offrendo sicurezza, comfort e altri nuovi servizi ai pendolari, come prese di corrente a 220 V e predisposizione per wi-fi. Un restyling anticipato già dallo stesso nome, “Jazz”, scelto dopo un sondaggio promosso sul web da Trenitalia. Nel sito Ferrovie dello Stato, si legge: « Jazz è un nome beneaugurante ma, allo stesso tempo, costituisce qualcosa di più di un semplice auspicio. Richiamando l’ibridismo culturale che è all’origine del genere musicale e ne costituisce il tratto più originale e incisivo, il nome scelto per il nuovo treno pone questa peculiarità in stretta relazione proprio con il mondo del trasporto regionale e metropolitano sempre più contrassegnato dalla multiculturalità e dalla quotidiana convivenza di persone di diversa estrazione sociale, etnica e culturale che, insieme, ogni giorno, fanno girare il Paese».[MORE]

Il «processo di efficientamento» del trasporto pubblico locale (Tpl), «pure necessario e non rinviabile – ha commentato l’assessore regionale Silvano Rometti - viene fatto in un momento tra i più difficili di un sistema ormai al collasso, che ormai, in tutto il Paese, vede aziende fallite o con bilanci in rosso anche a causa dei pesanti tagli che il settore dei trasporti pubblici locali ha dovuto sopportare in questi ultimi anni. Le Regioni italiane hanno dovuto agire con grandi difficoltà, mettendo a rischio gli stessi servizi. Tra l’altro – ha sottolineato - il Decreto ministeriale alla base del riordino non tiene conto della diversità, nei numeri e nella conformazione territoriale delle varie regioni, finendo per penalizzare le regioni più piccole come l’Umbria».

(Foto: umbria24.it)

Domenico Carelli
 

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Scritto da Domenico Carelli

Giornalista di InfoOggi

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