Imprenditore barese regala all'amante una Mercedes-Benz ma il fisco gliela fa pagare..cara
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BARI - Una Mercedes è per le tasche di chi vive nell’oro, in teoria. 1000 euro annuali di assicurazione (più le eventuali polizze aggiuntive) e quasi 500 euro di bollo. E il tagliando? Giusto, anche quello. Per un’auto normale (anche quella un po’ più grande di una city car classica) sarà pari a 150 euro. Per la Mercedes, moltiplicate per tre e aggiungeteci un altro biglietto da 50, ché potrebbe anche non bastare. Un rendiconto che aiuta a comprendere l’allegra storia di due amanti baresi.[MORE] L’uomo tempo fa è stato disposto a ricambiare l’amore di lei non con le banalissime rose rosse e una bottiglia di prosecco, bensì con un fuoriserie di quelli che pochi si possono permettere. L’Alt della Guardia di Finanza però , bloccando la fascinosa ragazza, ha rotto un incantesimo. Lei, come di rito, esibisce al militare patente e libretto di circolazione e quegli stessi appunti della GdF son subito finiti presso la Banca dati che collega i terminali delle Fiamme gialle all’ Agenzia delle Entrate. Del resto, come dice la nostra Costituzione, ex art.53, ognuno deve contribuire alle spese pubbliche in ragione della propria capacità contributiva. Onde per cui, la capacità contributiva della ragazza, era tutta da verificare. L’ispettore rimane folgorato , in quanto scopre una discrasia tra il bene mobile e il reddito (quasi inesistente) della conducente. L’Accertamento tributario si attiva e, l’atto relativo, viene recapitato a casa della giovane donna la quale, per salvare la pelle del suo amante ( la moglie, se l’avesse scoperto, l’avrebbe o no scuoiato?) decide di saldare il conto con il fisco. Nel caso non lo avesse fatto, un iter burocratico avrebbe coinvolto il domicilio del contribuente donnaiolo, necessariamente, facendo saltare in aria, forse, un matrimonio. L’accertamento in questo caso è stato di tipo sintetico, ovvero ha rimesso l’onere della prova (circa la provenienza del reddito presunto) in capo al soggetto passivo dell’imposta. Insomma, c’è poco da fare. La privacy al giorno d’oggi ha un valore sempre più labile. Colpa anche del fisco, ma pensa te.
In foto, una delle immagini pubblicitarie del grande marchio automobilistico