Il via al piano di riordino per le Società partecipate
Politica Sicilia

Il via al piano di riordino per le Società partecipate

giovedì 22 agosto, 2013

 PALERMO, 22 AGOSTO 2013 - E' stato dato il via al piano di riordino delle società partecipate dalla Regione siciliana, a quattro mesi dalla scadenza imposta da Roma che impone entro la liquidazione di quasi tutti gli enti. Una manovra che coinvolgerà 6000 dipendenti delle trenta società partecipate che la Regione sta accorpando o liquidando, «comprese le 12 società che il vecchio governo prevedeva di tenere in vita» spiega il presidente della commissione Bilancio all’Ars, Nino Dina. «Si è perso tempo – dice il deputato Udc – dicembre è alle porte e il governo dovrà avere un’idea strategica sul da farsi perchè il decreto Monti permette di salvare solo quelle che ricavano almeno il 10 per cento del volume d’affari da commesse private. Per le altre bisogna ricorrere a processi di privatizzazione, o chiedere una deroga all’Antitrust o o chiuderle del tutto».

Il governo Crocetta sta provvedendo, attualmente, a sfoltire la platea di enti che gravitano attorno alla Regione. Il piano prevede la chiusura immediata di una decina di società e il trasferimento delle liquidazioni in capo all’assessorato all’Economia. 

Tra gli enti che chiuderanno i battenti c’è l’Eas, l’ente acquedotti da quasi dieci anni in liquidazione. La soluzione proposta prevede il trasferimento del personale, un centinaio di dipendenti in tutto, all’Ast, l’Azienda trasporti, al Consorzio autostrade (in questo anno saranno una cinquantina) e ai Comuni, nelle more del trasferimento delle competenze in materia di gestione delle risorse idriche agli enti locali. Saranno poi definitivamente chiuse quelle società in liquidazione che contanto ormai pochi dipendenti.

Palazzo d’Orleans ne ha individuato una decina, per un totale di circa quaranta lavoratori da sistemare. Da una ricognizione effettuata dagli uffici, è emerso che alla Sas, la mega società partecipata nata dalla fusione di Multiservizi e Beni culturali spa e che conta 2 mila dipendenti, ci sarebbero posti vacanti per piazzare i lavoratori. I tecnici dell’amministrazione stanno studiando se il passaggio del personale potrà avvenire tramite decreto o se servirà una norma specifica.

Sui risparmi immediati l’esecutivo non ha ancora quantificato, anche perchè il personale resterà comunque in servizio, si potrà capitalizzare solo in una seconda fase: quando saranno dismessi gli immobili. L’assessore all’Economia, Luca Bianchi ha già dato mandato di «procedere alla risoluzione degli eventuali contratti di locazione delle sedi delle società in liquidazione e conseguente assegnazione, ove necessario, di locali da individuarsi nell’ambito delle disponibilità del patrimonio immobiliare regionale».

Nelle indicazioni fornite dall’assessore Bianchi è prevista anche la messa in liquidazione di Sicilia e-Servizi, società che gestisce la rete informatica dell’amministrazione e l’affiancamento di massimo venti unità di personale dell’amministrazione regionale, con specifiche competenze in materia informatica, da affiancare al personale di Sicilia e-Servizi per acquisire le competenze pèer la gestione della rete informatica.

Michela Franzone [MORE]


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