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ROMA, 21 APRILE 2013 - Giorgio Napolitano, ottantotto anni a giugno, è stato riconfermato quale presidente delle Repubblica. Il suo mandato terminerà tra sette anni, quindi alla veneranda età di quasi novantacinque anni; si tratta di un sacrificio estremo, richiesto dai partiti per salvare il sistema-Italia. Napolitano rappresentava l'ultima carta per i partiti, l'unica scelta in grado di ricompattare il Pd, allargando il consenso a Scelta Civica, Lega e Pdl.[MORE]
Nei prossimi giorni, l'inquilino del Colle proverà a formare un nuovo governo, e scatta già il toto-nomina alla presidenza del Consiglio: Giuliano Amato ed Enrico Letta sarebbero favoriti. Il più digeribile dei due è senza dubbio Letta (anche se non si tratta di un nome nuovo ed è nipote dell'angelo custode di Berlusconi, ovvero Gianni Letta), giacché Amato ha già dato e il popolo italiano collega il suo nome a un altro periodo di austerità.
Incomprensibile Beppe Grillo, il quale in passato aveva anch'egli ventilato l'ipotesi di una "prorogatio" per Giorgio Napolitano, reagisce invece in maniera scomposta davanti alla rielezione di Re Giorgio. Grillo aveva, infatti, invocato una sorta di "marcia su Roma" per protestare contro "il colpo di Stato in Parlamento", salvo poi disdire tutto; forse per questione di tempo, forse perché smentito sia dal suo candidato al Colle (Stefano Rodotà) che dai suoi stessi luogotenenti in Parlamento.
Fabrizio Vinci