Google Street View tra le strade di Fukushima, due anni dopo il disastro nucleare
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MOUNTAIN VIEW (USA), 29 MARZO 2013 - Fukushima, due anni dopo il terribile tsunami che provocò il disastro nucleare di Daichii. Era l'11 marzo 2011.[MORE]
Oggi, grazie agli incredibili mezzi tecnologici di Google, Street View è riuscito a immergersi in quelle strade, in quella città, Namie-machi, mostrandoci una terra morta e disabitata, incredibilmente ancora vuota e off-limits, come se fosse stata appena evacuata.
La vita a Fukushima non c'è più. Le foto di Street View mostrano la prefettura, anch'essa vittima del terremoto e del conseguente tsunami, le campagne desolate, le case distrutte, le auto ancora ridotte a rottami. La centrale nucleare di Daichii non si vede. E' considerata ancora zona a rischio, ancora pericolosa, ancora in grado di mietere vittime e di provocare orribili danni.
Ma soprattutto, addentrandosi tra le strade abbandonate, non c'è traccia di vita umana. Dei 21 mila abitanti della città non resta più nessuno. Sembra che la popolazione sia appena fuggita via, per scampare al grave disastro che in pochissimi istanti ha travolto tutto, riducendolo in polvere e cenere.
Il viaggio che ci offre Google è virtuale, ma è reale il nostro sgomento e la nostra commozione nel vedere per la prima volta ciò che nessuna telecamera ha mai mostrato, luoghi fantasma ormai dimenticati dal mondo dopo la strage. E ci si chiede, per la prima volta, se quelle persone si stavano rendendo conto di ciò che stesse loro accadendo, che non avrebbero più messo piede nelle loro case, quanti si siano salvati, e quanti siano purtroppo morti nel tentare di fuggire.
Una delle stragi più dolorose della storia più recente adesso ha un nuovo testimone. Google ha deciso di immortalare queste immagini affinché nessuno dimentichi, affinché nel mondo vengano presi provvedimenti per abbandonare il nucleare, e per mantenere vivo il ricordo di una terra che chissà se rivedrà mai nuova vita.
Il sindaco Tamotsu Baba a tal proposito ha diffuso un comunicato stampa: ‹‹Dal disastro di marzo, il resto del mondo è andato avanti e molti posti in Giappone hanno iniziato la ricostruzione. Ma a Namie-machi il tempo si è fermato. Con il presistente rischio nucleare, abbiamo potuto fare solo lavori veloci e sbrigativi in questi due anni. Apprezzeremmo molto se vedeste queste immagini di Street View per capire quale sia l’attuale stato di Namie-machi e la gravità della situazione››.
Valentina D'Andrea