Gezi Park, rinvio a giudizio per 255 manifestanti

Dino Buonaiuto
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 ISTANBUL, 11 DICEMBRE 2013 – Rinvio a giudizio per 255 manifestanti, tra cui sette stranieri, per le proteste che hanno infiammato, o meglio che infiammarono, la Turchia in giugno. Numerosi i capi di accusa, tra cui violazione della legge sulle manifestazioni, danneggiamento di luogo pubblico e di luogo di culto, favoreggiamento e oltraggio a pubblico ufficiale. In tutto sono state incriminate 308 persone, mentre vi sono ancora 36 indagini in corso con l'accusa di appartenere a gruppi terroristici e di aver impedito al governo di fare il proprio dovere, così come recita l'articolo 10 della legge antiterrorismo.

La maggioranza degli indiziati, che affrontano una più delle suddette accuse, verrà processata dalla Corte Penale in primo grado, mentre per una decina di manifestanti la pena verrà ridotta per mancanza di prove. Non sono state inoltre fornite le identità dei sette stranieri, e ci saranno indagini anche contro soggetti non identificati, sulla base di centinaia di denunce.

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Il riferimento ai danni di un luogo di culto si riferisce a una moschea di Istanbul, nei pressi di Dolmabahce, dove i manifestanti trovarono rifugio, in fuga da una imbarazzante pioggia di gas lacrimogeni e proiettili di gomma sparati ad altezza uomo, quando una fiumana di persone tentava di raggiungere i palazzi del governo nei pressi del quartiere di Besiktas. L'accusa, lanciata da Erdogan in persona, è quella di essersi introdotti in un luogo di culto armati di bottiglie di birra, accusa smentita dallo stesso imam della moschea, Fuat Yildirim. Lo stesso imam è stato misteriosamente dimesso dal suo incarico a settembre, e spedito presso Kayabasi, un remoto villaggio a nord-est di Istanbul. Dal canto suo, Erdogan insiste sulla loro “infedele” colpevolezza, affermando di essere in possesso di un video che mostra i manifestanti intenti a bere alcolici nella moschea, ma l'esistenza del video non è stata ancora confermata.

Foto: hurryietdailynews.com

Dino Buonaiuto (corrispondente dalla Turchia)

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Scritto da Dino Buonaiuto

Giornalista di InfoOggi

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