Festival Berlino 2012, oggi l'apertura in attesa di Jolie, Pattinson, Streep
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BERLINO, 10 FEBBRAIO 2011 - Prende il via oggi 9 febbraio la 62esima edizione del Festival di Berlino, che si aprirà con la premiere mondiale del film di Benoit Jacquot “Les adieeux à la Reine", ispirato alla vicenda di Maria Antonietta. Sarà presente tutto il cast, compost da Diane Kruger, Léa Seydoux, Virginie Ledoyen, Xavier Beauvois e Noémie Lvovsky.
Si tratta di uno solo dei tanti eventi in programma alla nota kermesse, che fino al 19 febbraio presenterà 400 pellicole ma anche un red carpet di tutto rispetto. Tra le più attese c'è Angelina Jolie, che presenterà fuori concorso un'opera già discussa da mesi, per alcune grane sui diritti d'autore: "Nella terra del sangue e del miele", che racconta una storia ambientata durante la guerra in Bosnia. Sembra strano vederlo a Berlino, ma ci sarà anche Robert Pattinson, l'attore più amato dalle giovani, che interpreta il ruolo - guarda caso - del seduttore nel film "Bel Ami", ispirato al romanzo di Guy de Maupassant. Dalla Francia arriverà Isabelle Huppert, protagonista di "Captive", nuova pellicola di Brillante Mendoza. Meryl Streep, ora nelle sale con "The Iron Lady", riceverà invece il meritato Orso d'Oro alla Carriera.[MORE]
Tra i film in concorso, segnaliamo il thriller "Dictado" di Antonio Chavarrìas, protagonista una ragazzina che piomba nella vita di una coppia provocando una serie di eventi misteriosi. Molto atteso anche "Postcards from the zoo" di Edwin, già vincitore di premi al Torino Film Festival nel 2009 e selezionato a Cannes nel 2010. La storia è quella di una bimba abbandonata a tre anni in uno zoo, che crescerà tra le giraffe fino a quando non incontrerà l'amore a 20 anni.
Se Berlino confermerà di portare fortuna a Wang Quan, già Orso d'Oro nel 2006 con "Il matrimonio di Tuya", figurerà bene il film "Bay lu yuan", tratto dall'omonimo romanzo di Chen Zhongshi, censurato in patria per le scene di sesso piuttosto esplicite.
Non molto appariscente la partecipazione italiana, ma "Diaz - Don't clean up this blood" di Daniele Vicari, con Elio Germano e Claudio Santamaria, sui fatti del G8, è opera impegnata ed impegnativa, peraltro su di un tema che tratta anche un altro film della Berlinale, "The Summit" di Franco Fracassi e Massimo Lauria. Di sicuro spessore anche "Cesare deve morire" dei fratelli Taviani, girato nel carcere di Rebibbia a Roma.
Presidente della giuria Mike Leigh insieme a star del calibro di Charlotte Gainsbourg, Jake Gyllenhaal e il regista François Ozon.
Antonio Maiorino