Cosenza, rifugiati sfruttati nei campi: in manette due agricoltori

Giuseppe Sanzi
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Cosenza, rifugiati sfruttati nei campi: in manette due agricoltori
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COSENZA, 22 SETTEMBRE - Operazione contro il caporalato dei della Compagnia di Paola, in provincia di Cosenza. Due fratelli sono stati arrestati e posti ai domiciliari con l’accusa di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, aggravati dalla discriminazione razziale. Secondo quanto accertato i due uomini avrebbero fatto lavorare in nero, nella loro azienda agricola, migranti africani oltre a romeni e indiani e la retribuzione variava in base al colore della pelle. I 'bianchi', infatti, prendevano 10 euro in più degli altri, 35 euro contro 25 al giorno. [MORE]

Per i due fratelli, di 48 e 41 anni, è scattato il sequestro dell’azienda ed altri beni per un valore di circa due milioni di euro. Le indagini, condotte dai carabinieri della Stazione di Amantea sotto la direzione del pm Anna Chiara Fasano e il coordinamento del procuratore di Paola Pierpaolo Bruni, hanno permesso di accertare che i rifugiati, principalmente provenienti da Nigeria, Gambia, Senegal e Guinea Bissau, venivano solitamente prelevati in una strada parallela del centro di accoglienza 'Ninfa Marina' e portati a lavorare nell’azienda agricola dei due fratelli arrestati.

 

Giuseppe Sanzi

(fonte immagine Infooggi.it)

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Scritto da Giuseppe Sanzi

Giornalista di InfoOggi

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