Carabiniere intercettato il giorno successivo all'arresto di Cucchi: "Magari morisse"
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ROMA, 24 OTTOBRE - Un carabiniere, nella notte del 16 ottobre 2009, è stato intercettato mentre diceva riferendosi a Stefano Cucchi "magari morisse, li mortacci sua". Cucchi era stato arrestato il giorno prima.
Il pubblico ministero Musarò ha affermato che "la vicenda di Cucchi è costellata di falsi. È stata un'attività di inquinamento probatorio che ha indirizzato in modo scientifico prove verso persone che non avevano alcuna responsabilità". Sarebbero sei i nuovi indagati, tra cui il tenente colonnello Francesco Cavallo che, secondo l'accusa, avrebbe suggerito la modifica della nota sullo stato di salute di Stefano Cucchi.
Ha continuato Musarò: "Quello che ha detto il carabiniere Fancesco Di Sano nell'udienza del 17 aprile è vero: la modifica dell'annotazione di servizio sullo stato di salute di Cucchi non fu frutto di una decisione estemporanea e autonoma di un militare. Invece - ha spiegato Musarò - fu l'esecuzione di un ordine veicolato dal comando di stazione, che a sua volta recepì un ordine dal comandante di Compagnia, che a sua volta aveva recepito un comando dal gruppo".
All'udienza del processo era presente anche il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, che ha detto di aver incontrato Ilaria Cucchi: "Le ho detto che stiamo lavorando affinché casi come il suo abbiano giustizia in tempi brevi".
[Foto huffingtonpost.it]
Danilo De Rosa