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NAPOLI, 19 MAGGIO 2011 - È già cominciata la campagna elettorale per il secondo turno alle amministrative del capoluogo campano: i due sfidanti saranno, come noto, l’industriale Gianni Lettieri, esponente del Pdl, e la vera rivelazione di questa tornata elettorale, l’ex pm Luigi De Magistris, in quota Idv.
Il 27,50% totalizzato dall’ex magistrato ingloba quasi certamente la voce della protesta, ossia tutti quegli elettori stanchi sia del regno locale di Bassolino & co. sia del sultanato nazionale di Berlusconi & (presunti) responsabili: un risultato forse inatteso nei palazzi del potere, ma prevedibile se Pd e Pdl avessero fatto più attenzione al malcontento che veleggiava fra i cittadini nelle settimane precedenti al voto, o anche nei mesi, per non dire anni. Quanto meno ipotizzabile insomma un deragliamento più o meno controllabile dei due partiti di maggioranza, ritenuti proprio per i loro numeri i principali responsabili dello scempio partenopeo dell’ultima stagione politica, ribadisco, sia a livello locale che nazionale.[MORE]
De Magistris, che si presentava come un nome nuovo, la sua battaglia dunque l’ha già vinta, convincendo anche gli scettici della prima ora, come Vendola, pronto a complimentarsi con lui dopo la sua affermazione alle urne ma non altrettanto convinto in principio, tanto da negargli il sostegno della sua coalizione. Discorso diverso per il Pd, incapace di presentare una candidatura carismatica che potesse affrancarsi dal passato recente e prospettare un reale cambiamento nella gestione della città: Morcone è il vero sconfitto di queste elezioni.
Occorre adesso comprendere quale sarà la prossima mossa dei democratici: appoggeranno chi ha rubato loro lo scettro di sfidante ufficiale?
Intanto De Magistris strizza l’occhio al terzo polo, complimentandosi con la campagna elettorale di Pasquino, ritenuta sobria ed elegante. E il braccio destro di Di Pietro aggiunge inoltre che a prescindere dal risultato del ballottaggio si dedicherà costantemente alla città di Napoli, rinunciando così definitivamente alla sua carica di europarlamentare.
Capitolo Pdl: Lettieri aveva promesso il 44%; ha ottenuto il 38,5. Oltre ad insegnargli che è sempre controproducente lanciarsi in previsioni azzardate, il voto lo pone in serio rischio.
Napoli, che avrebbe dovuto essere una piazza da conquistare con comodità dal centrodestra, si trasforma improvvisamente in una grossa incognita, ennesima testimonianza di una netta debacle degli uomini (o donne) di Berlusconi: non dimentichiamo che il premier aveva chiuso la campagna elettorale proprio a Napoli, segno evidente dell’importanza strategica del voto partenopeo.
Ma quello che spaventa di più lo staff di Lettieri è la personalità del rivale e dell’elettorato che rappresenta: non più l’apatico Pd, ma l’agguerrito Idv.
Ecco dunque la strategia di puntare sui non votanti del primo turno, invocando il loro supporto per evitare la minaccia dei “facinorosi” di De Magistris.
Questa piazza è troppo importante per entrambi gli schieramenti, quindi si prevedono altri 10 giorni di dibattiti infuocati, ma intanto a bruciare (sul serio) sono solo i cassonetti dell’immondizia, sfondo tristemente abituale della Napoli dei giorni nostri.
Maurizio Grimaldi