

Amanda Sandrelli inaugura la stagione teatrale di Ama Calabria
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CATANZARO, 25 NOVEMBRE - «Siamo tornati a casa». Così il direttore artistico di Ama Calabria Francesco Pollice ha manifestato la sua soddisfazione per l’apertura del Teatro Comunale Grandinetti di Lamezia Terme che, rimasto chiuso per ben due anni, aveva determinato il trasferimento delle attività teatrali a Catanzaro con grandi disagi dei lametini e naturalnmente con ripercussioni negative a livello sociale, culturale ed economico. Nel contempo il direttore artistico ha presentato il programma teatrale costituito da 11 spettacoli di alto livello artistico ed ha introdotto la commedia in scena della serata “ La locandiera” di Carlo Goldoni che ha inaugurato la nuova stagione teatrale alla presenza di un numerosissimo pubblico. La pièce è stata rappresentata con successo in matinèe agli studenti dei licei “Campanella”, “Fiorentino”, “Galilei” di Lamezia Terme e a quelli dell’Istituto Comprensivo di Sant’Eufemia.
La locandiera , una delle più note commedie della produzione goldoniana e considerata un autentico capolavoro del teatro di tutti i tempi, è stata interpretata da Amanda Sandrelli nei panni di Mirandolina e prodotta da Arca azzurra e Teatro stabile di Verona con l’adattamento di Niccolini e la regia di Paolo Valeri. Sul palco, oltre alla Sandrelli, gli attori Alex Cendron ( cavaliere di Ripafratta), Giuliana Colzi ( Dejanira) Andrea Costagli ( marchese di Forlipoli) Dimitri Frosali ( conte d’Albafiorita), Massimo Salvianti ( Fabrizio) e Lucia Socci ( Ortensia). Amanda Sandrelli, insieme agli altri attori, ha incantato il pubblico riuscendo a trasmettergli i desideri, le aspirazioni, l’aspetto psicologico dei personaggi della commedia “ La locandiera”, scritta nel 1752 e ispirata al testo originale, pur essendo stata rivisitata in chiave moderna, contemporanea e, talvolta, ironica disegnando uno spaccato della società del tempo in cui vive Mirandolina , un personaggio anticonvenzionale, rissoso, combattivo, progressista e calcolatore.
Mirandolina è un’orfana, costretta a difendersi e a lottare su più fronti per poter gestire la locanda lasciatale dal defunto padre e soprattutto lotta per imporre la sua libertà e la sua dignità di donna in un mondo in cui le donne sono considerate oggetto di piacere o di disprezzo. La spregiudicata Mirandolina con gli uomini tratta solo di affari, comanda, tiene a bada un marchese squattrinato, un ricco volgare, il cavaliere misogino di Ripafratta mantenendo fede alla sua integra morale, pur accettando costosi doni dagli innamorati. Nel suo angusto mondo Mirandolina lavora, piega e stira panni, allontana il cameriere tuttofare che non si vuole staccare da lei,possibile sposa, finché non arriva il turbamento amoroso che stravolge la sua vita ma senza lasciarsi travolgere. Infine supera gli ostacoli, che frenano le sue ambizioni, sposando cinicamente il suo servo innamorato. «Anche questa è fatta» afferma Mirandolina dal palco riferendosi al passo obbligato che ha dovuto compiere per poter sopravvivere alle pressioni dei suoi pretendenti, che frequentano la sua locanda, e mantenere la sua indipendenza.
Tutta la narrazione si svolge su un palcoscenico ai cui lati sono seduti i personaggi prima e dopo l’ingresso in scena offrendo agli spettatori l’opportunità di cogliere la scansione del testo teatrale nella successione dei suoi tre atti e superare la rigidità dello schema tradizionale di entrata ed uscita degli attori dal fondo della scena. Amanda Sandrelli, distintasi per professionalità, grazia e raffinatezza, insieme agli altri attori, ha ottenuto il massimo consenso degli spettatori che hanno applaudito anche a scena aperta rimanendo in rispettoso silenzio per tutta la durata delllo spettacolo.
Lina Latelli Nucifero