11 mila esuberi. Docenti furibondi

Stefano Villa
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MILANO, 16 Novembre 2011 - Rischiano il licenziamento quasi 11 mila docenti in esubero della scuola. La norma è contenuta nel maxiemendamento alla legge di stabilità, approvata in via definitiva sabato scorso prima delle dimissioni di Silvio Berlusconi. Il testo dell’articolo 4-terdecies introduce nuove “disposizioni in tema di mobilità e collocamento in disponibilità dei dipendenti pubblici”. [MORE]

“Trascorsi 90 giorni” dalla comunicazione resa ai sindacati, i docenti in esubero che non riescono a trovare posto saranno collocati “in disponibilità”. Una situazione che prevede “la sospensione di tutte le obbligazioni inerenti al rapporto di lavoro e un’indennità pari all’80% dello stipendio, per la durata massima di due anni”. Successivamente, scatta il licenziamento. Per gli 11 mila docenti in esubero censiti da viale Trastevere (di cui ben 8 mila insegnano nella scuola secondaria di secondo grado) si prospetta la mobilità forzata in scuole di altre province o addirittura di altre regioni.

Il grosso dei docenti alla disperata ricerca di una cattedra sulla quale accomodarsi per evitare guai si registra nelle regioni meridionali. Per tanti, invece, la salvezza è rappresentata dai pensionamenti; ma neanche in questo versante sembrano esserci buone notizie: se l’età pensionabile crescerà, come ci chiede l’Europa, sarà difficile che si liberino posti e mancano ancora tre anni prima che la riforma delle superiori vada a regime.
Furibondi e adirati tutti i prof che chiedono delle risposte e delle tutele ben precise per un lavoro che è fondamentale per la società e la base su cui si fonda il futuro di tutti. Attese a breve le risposte dei vari sindacati, sperando che il nuovo premier Mario Monti presti attenzione a questa difficile situazioni e trovi un’efficace soluzione.
 

Stefano Villa

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Scritto da Stefano Villa

Giornalista di InfoOggi

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