Wanda Ferro: Calabria apripista nel riutilizzo dei beni confiscati
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Wanda Ferro: Calabria apripista nel riutilizzo dei beni confiscati

lunedì 10 marzo, 2025

Wanda Ferro: Calabria apripista nel riutilizzo dei beni confiscati

La regione si distingue per le iniziative di recupero e riutilizzo degli immobili sottratti alla criminalità organizzata

CATANZARO – La Calabria si conferma in prima linea nella gestione e nel riutilizzo dei beni confiscati alla criminalità organizzata. A ribadirlo è il sottosegretario all'Interno, Wanda Ferro, intervenuta alla Conferenza nazionale sui beni confiscati, svoltasi nella Cittadella regionale di Catanzaro.

Un modello di gestione pionieristico

“La Calabria è una regione che ha fatto da apripista per quanto riguarda il riutilizzo dei beni confiscati alla criminalità organizzata” ha affermato Ferro, evidenziando l’impegno concreto delle istituzioni locali nel trasformare questi beni in risorse per la comunità.

Il sottosegretario ha inoltre sottolineato come la regione abbia assunto un ruolo pionieristico, grazie anche al protocollo firmato nel 2023 dal presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, e dal ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. L’accordo punta a supportare gli enti locali nella gestione, ristrutturazione e, quando necessario, nella demolizione degli immobili confiscati. Un’azione strategica che si affianca alle misure nazionali per garantire che tali beni tornino a essere motori di sviluppo e legalità.

Un nuovo impulso per le aziende nelle aree ZES

L’evento di Catanzaro, organizzato dal vicepresidente della Regione, Filippo Pietropaolo, rappresenta un ulteriore segnale della presenza dello Stato nel settore dei beni confiscati. Oltre alla normativa vigente, è in corso la valutazione di nuove misure per semplificare le procedure di riutilizzo all'interno delle Zone Economiche Speciali (ZES).

"Occorre verificare se sia possibile applicare le stesse procedure di semplificazione per consentire alle aziende sequestrate, che hanno ancora margini di recupero, di ripartire all'interno di un mercato libero e onesto", ha dichiarato Ferro. Secondo le stime, almeno il 5% delle imprese coinvolte potrebbe essere salvato, offrendo una concreta opportunità di rilancio economico e occupazionale.

Un percorso di legalità e sviluppo

Il riutilizzo dei beni confiscati non è solo un'operazione amministrativa, ma un simbolo della lotta alla criminalità organizzata e della rinascita di territori spesso segnati dalla presenza mafiosa. La Calabria, con il suo impegno costante, sta dimostrando come sia possibile trasformare ciò che un tempo era il frutto di attività illecite in strumenti di crescita per la collettività.

L’azione congiunta delle istituzioni, attraverso progetti mirati e il coinvolgimento del tessuto economico e sociale, rappresenta una risposta forte e concreta alla sfida della legalità. La strada è ancora lunga, ma i passi compiuti finora fanno della Calabria un modello nazionale nel riutilizzo dei beni confiscati alla criminalità.


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