Verona, scandalo Agec: inizio processo fissato per il 21 febbraio. Alcuni dipendenti patteggeranno
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VERONA, 5 GENNAIO 2014- Sono stati arrestati lo scorso ottobre nell’ambito di quello che è stato definito “scandalo Agec” (Azienda Gestione Edifici Comunali del Comune di Verona). Diversi i capi d’accusa che pendevano su diverse teste del cda dell’Agec e di alcuni dipendenti e che andavano dalla corruzione al peculato, passando per la turbativa d’asta. Il processo è ormai alle porte, calendarizzato al 21 febbraio. Alcuni degli imputati stanno però già pensando al patteggiamento.
Nel carteggio dell’inchiesta si distinguerebbero due gruppi d’imputati in qualche modo. Quello facente capo al presidente dell’azienda comunale, Sandro Tartaglia, e quello dei quattro dipendenti, Giorgia Cona, Alessia Confente, Davide Dusi e Giovanni Bianchi. La linea di questi ultimi è quella di evitare il processo tradizionale e chiedere il patteggiamento. Infatti i fatti loro contestati si riferiscono ad un solo appalto da 28 milioni di euro. Diversa è la posizione di Tartaglia e degli altri dirigenti, ai quali vengono contestati reati che si riferiscono al periodo 2010-2013, in particolare un appalto d 2,5 milioni. Tutti sono accusati di turbativa d’asta, rivelazione di segreti e falsità in atti, ad eccezione dell’imprenditore Martin Klapfer. Per quest’ultimo e per Tartaglia poi c’è un’accusa di corruzione per la vendita del 70% di Fondo Frugose.
Federica Sterza
Foto www.veronasera.it
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