Strage di Utoya: un anno dopo, la Norvegia ricorda le vittime
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ROMA, 22 LUGLIO 2012 – Un anno fa Anders Behring Breivik, folle fondamentalista terrorizzato dalle diversità, ha colpito la Norvegia al cuore, lasciandole una cicatrice enorme, e impresso a fuoco per sempre, nei ricordi di ogni abitante del Paese, i volti di ognuna delle settantasette vittime della sua strage, cadute in uno dei più violenti e insensati massacri che la storia ricordi.
Estremista di destra e autore del memoriale 2083 – Una dichiarazione europea d'indipendenza, Breivick sarà sempre ricordato come il terrorista sanguinario che, nel pomeriggio del 22 Luglio 2011, è stato autore di due attacchi coordinati che hanno tolto la vita settantasette anime innocenti.[MORE]
Lo scoppio di un'autobomba, nel quartier generale del governo di Oslo, e il massacro di sessantanove ragazzi, fra i quattordici e i vent’anni, nell’isola di Utoya, costituiscono il più grande e sanguinoso attacco che la Norvegia abbia mai subìto, attacco sferrato in nome di un’insensata, e quanto mai anacronistica, intolleranza razziale e religiosa.
A trecentosessantacinque giorni dal massacro che ha fatto versare alla Norvegia lacrime di sangue, l’intera comunità mondiale, ancora sconvolta e incredula per la recentissima strage di Denver, si stringe attorno al Paese nordico e alle famiglie di quelle vittime mai dimenticate, nel tentativo di donare tutto il sostegno e il supporto possibile.
Il gesto di un folle xenofobo, armato di esplosivi e fucili carichi di intolleranza, ha rubato settantasette vite al mondo, ma non è riuscito a rubare ai norvegesi il coraggio e la forza di reagire, nonostante il colpo quasi mortale inferto da qualcuno che non ha ancora evidentemente compreso che la tolleranza, il rispetto e l’accettazione del diverso sono fra i più grandi segni di civiltà che l’umanità possa dimostrare.
"Le bombe e le pallottole volevano cambiarci, ma il killer ha fallito."
-Dal discorso di commemorazione di Jens Stoltemberg, Premier della Norvegia-
(foto tg24.sky.it)
Elisa Lepone