Stadio Roma, spunta la rete politica di Parnasi: "Il governo lo sto facendo io"
Cronaca Lazio

Stadio Roma, spunta la rete politica di Parnasi: "Il governo lo sto facendo io"

sabato 16 giugno, 2018

ROMA, 16 GIUGNO - Già a gennaio, ancora prima delle elezioni, ipotizzava un governo Lega-M5s. E così Luca Parnasi, l'imprenditore arrestato con l'accusa di corruzione per la vicenda dello stadio della Roma, si era dato da fare per tessere la sua tela. Tanto che, due mesi dopo, i carabinieri mettono a verbale le intercettazioni dei discorsi durante una cena segreta tra Parnasi, l'ormai ex presidente Acea Luca Anzalone e il leghista Giancarlo Giorgetti. [MORE]

Un incontro che i militari indicano come una delle "evidenze acquisite che rivela come Parnasi, avvalendosi dei suoi sodali, sia in grado di permeare le istituzioni pubbliche". Anche perché, tornando a gennaio, l'imprenditore raccontava a un amico che "noi in questo momento con i 5 Stelle abbiamo una forte credibilità. Vuoi la previsione di Luca Parnasi? C'è un rischio altissimo che questi facciano il governo, magari con Matteo Salvini insieme, e quindi noi potremmo pure avere... incrociamo le dita, silenziosamente, senza sbandierarlo, un grande rapporto".

Rapporto che, stando alle intercettazioni, era più forte con la Lega, mentre il M5s era fonte di preoccupazione: "Questi sono 5 Stelle, irresponsabili e se ne fregano – spiega Parnasi nella stessa intercettazione, mostrandosi preoccupato per i possibili risvolti politici – ora come andiamo alle elezioni? Incontrerò anche la Lombardi".

A urne chiuse, Parnasi è sempre più convinto che il governo che nascerà sarà un bicolore M5s-Lega. E quindi, secondo gli inquirenti, "per completare l'opera di infiltrazione" organizza una cena riservata con Lanzalone e Giorgetti. A Lanzalone, infatti, il 9 marzo durante un pranzo spiega che "se hai bisogno, tieni conto che io parlo anche con Matteo direttamente”. Quel che Parnasi, Lanzalone e Giorgetti si dicono alla cena del 12 marzo, nel verbale dei carabinieri, è coperto da omissis, ma pochi giorni dopo, parlando con il suo commercialista dei contributi alla Lega e alla fondazione Eyu, l'imprenditore si vanta che "il governo lo sto a fare io".

Secondo l'informativa dei carabinieri, comunque, pur convinto che il governo sarebbe stato M5s-Lega, Parnasi non chiudeva altre porte. Tanto che in un'altra intercettazione, il 14 febbraio, chiedeva al suo commercialista se "hai parlato con Forza Italia e Fratelli d'Italia", mentre per quanto riguarda il PD diceva che ci avrebbe pensato lui stesso il giorno successivo. E dalle intercettazioni spuntano anche i nomi del presidente del Coni, Giovanni Malagò, e del faccendiere Luigi Bisignani.

Claudio Canzone

Fonte foto: ilfattoquotidiano.it


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