Sciame sismico nel Pollino, la nota della Protezione Civile
Cronaca Calabria

Sciame sismico nel Pollino, la nota della Protezione Civile

lunedì 5 dicembre, 2011

COSENZA, 05 DICEMBRE 2011 - In coordinamento con le direzioni regionali di Protezione Civile di Basilicata e Calabria, con le prefetture di Potenza e Cosenza e con l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, il Dipartimento della Protezione Civile, come fatto per altri sciami sismici che recentemente hanno interessato altre zone d’Italia (come il messinese ed il forlivese) consapevole della maggiore sensibilità ed attenzione che gli abitanti dell’area del Pollino stanno dimostrando, ha potenziato il programma ordinario di attività di informazione alla popolazione, di verifica degli edifici pubblici e dei piani comunali di protezione civile.[MORE]

In tali circostanze non si tratta di tranquillizzare la popolazione, ma di responsabilizzarla mettendola nelle condizioni di conoscere il rischio che esiste sul territorio che abita per poterlo gestire nel migliore dei modi, sia nelle fasi di un’eventuale emergenza, sia in ordinario attraverso serie politiche di prevenzione per coinvolgere attivamente i cittadini. Lo scorso Ottobre, insieme all’Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze (ANPAS), in sette piazze italiane, tra le quali Potenza e Cosenza, il Dipartimento ha promosso una campagna di sensibilizzazione ed informazione ai cittadini sul rischio sismico dal nome “Terremoto – Io non rischio”. Recentemente, inoltre, il 25 e 26 Novembre il Dipartimento ha organizzato con la Regione Calabria un’esercitazione nazionale in cui si sono simulate le attività nelle prime fasi dell’emergenza in seguito ad un sisma di magnitudo 6.9, con epicentro a Vallefiorita, provincia di Catanzaro. Molti dirigenti scolastici hanno aderito alla “IX giornata nazionale della sicurezza scolastica” promossa con l’intera cittadinanza, organizzando prove di evacuazione.

Secondo la mappa dell’Italia realizzata dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia l’area del Pollino presenta un’elevata pericolosità sismica. I comuni interessati dalle sequenze in corso sono classificati in zona sismica 2, si tratta di territori in cui devono essere applicate norme specifiche per le costruzioni. La mappa di pericolosità e la classificazione sismica indicano quali sono le aree del nostro Paese interessate da un’elevata sismicità, e quindi dove è più probabile che si verifichi un terremoto di forte sismicità, ma non possono stabilirne il momento esatto né il luogo.

Lo studio delle sequenze sismiche, come quelle in atto nell’appennino calabro-lucano, non consente di fare ipotesi sulla possibilità che si verifichi o meno una scossa più forte che possa produrre seri danni e crolli. Ad oggi, infatti, non ci sono metodi riconosciuti dalla scienza per prevedere tempo e luogo esatti in cui si verificherà un terremoto, e la mappa di pericolosità sismica è tuttora lo strumento più efficace che la comunità scientifica mette a disposizione per le politiche di prevenzione. La prevenzione che si realizza, soprattutto, attraverso la riduzione della vulnerabilità sismica delle costruzioni, ossia attraverso il rafforzamento delle costruzioni meno resistenti al pericolo di un sisma, resta la migliore arma di difesa dai terremoti, ma anche il solo modo per ridurre le conseguenze. In Italia la rete sismica nazionale registra più di 10.000 terremoti ogni anno, mediamente trenta al giorno, e non è possibile prevederli. Per questo risulta importante essere consapevoli del livello di pericolo del nostro territorio ed informarsi su come sono costruiti gli edifici in cui viviamo e lavoriamo, e sulla loro vulnerabilità sismica.
 

Caterina Stabile


Autore
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