Sanità, Asl in rosso: 5 mld solo per dispositivi medici
Economia Lazio

Sanità, Asl in rosso: 5 mld solo per dispositivi medici

lunedì 18 marzo, 2013

ROMA, 18 MARZO 2013 - In base a quanto stimato da Assobiomedica, l'Associazione che riunisce circa 300 aziende di tecnologia biomedicale: oltre cinque miliardi di crediti insoluti sarebbe l’importo complessivo dei debiti a carico di Asl e ospedali nei confronti delle aziende biomedicali (ovverosia il complesso d’imprese che provvedono alla fornitura di attrezzature elettromedicali, strumentazioni diagnostiche, siringhe, garze, bende e quant'altro.

Nello specifico, secondo la stima di Assobiomedica, solo per i dispositivi medici l'ammontare complessivo dei debiti a carico delle Asl è di cinque miliardi e 35 milioni di euro, di cui: 822 milioni (il 16%) è a carico delle aziende sanitarie della Campania, più di 565 milioni (11%) gravano sulle Asl e sugli ospedali del Lazio; Piemonte 464 mln; Calabria 451 mln.; Emilia Romagna 432 mln.; Veneto 390 mln.; Puglia 363 mln.; Toscana 350 mln.; Lombardia 270 mln.; Sicilia 255 mln.; Liguria 119 mln.; Abruzzo 112 mln.; Sardegna 111 mln.; Molise 109 mln.; Marche 73 mln.; Umbria 45 mln.; Friuli Venezia Giulia 42 mln.; Basilicata e Trentino Alto Adige 24 mln.; Valle d'Aosta 4 mln. [MORE]

Inoltre, i dati aggiornati al 31 gennaio 2013, evidenziano che le Regioni dove si registrano i maggiori ritardi nei pagamenti sono Molise, Calabria, Lazio (293), Campania (271) e Piemonte (253). Così, secondo le stime della Corte dei Conti - tra farmaci, beni e servizi - il totale del debito del Ssn nei confronti dei fornitori si aggirerebbe intorno a circa 40 miliardi di euro. A ciò si aggiunge che, i crediti nei confronti delle Regioni sottoposte a Piani di rientro risultano essere pari a circa il 60% del totale, di cui - circa il 76% dei crediti – sono da imputare a Regioni che hanno tempi di pagamenti superiori ai 200 giorni.

Giusto per fare qualche esempio, come si evince dai dati, in Calabria le aziende biomedicali attendono in media 922 giorni (due anni e mezzo), prima che le proprie fatture vengano saldate, in Molise si aspetta 921 giorni, in Campania 682 giorni, nel Lazio 332 e in Piemonte 306 giorni, Poi ci sono casi limite, come L'Asl 1 di Napoli che – in base ad una tabella Assobiomedica aggiornata al 31 dicembre 2012 - impiegherebbe anche 1.621 giorni (circa 4 anni) prima di pagare una fattura. Segue, restando sempre in Campania, l'Università Federico II con 1.471 giorni; l'Asl di Salerno 1.393 giorni; l'Azienda Ospedaliera Sebastiano di Caserta 1.374 giorni. A distinguersi, in quanto riescono rispettare, più o meno, i tempi stabiliti dalla legge, le Asl di Trentino Alto Adige (80 giorni), Valle D'Aosta (83 giorni) e Friuli Venezia Giulia (88 giorni).

«Ci auguriamo che il Governo si formi nel più breve tempo possibile e risolva il problema dei pagamenti della Pubblica amministrazione, dando ossigeno alle imprese, ormai soffocate dal credit cruch. Il Servizio sanitario nazionale ha bisogno di tecnologie innovative che diano ai cittadini le prestazioni migliori e le imprese biomedicali vogliono dare il loro contributo per una sanità efficace ed efficiente. Purtroppo, i tagli lineari e i ritardati pagamenti hanno invece costretto molte aziende a ridurre gli investimenti in ricerca e a tagliare posti di lavoro invece di creare sviluppo e innovazione per il rilancio della nostra economia», così ha dichiarato il presidente Assobiomedica, Stefano Rimondi, preoccupato per la situazione di stasi in cui si trova la politica italiana.
 

(fonte: Adnkronos)

Rosy Merola


Autore
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