San Raffaele, inviate le prime 40 lettere di licenziamento
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MILANO, 12 APRILE 2012 – In una nota, i sindacati Fp Cgil, Cisl Fps e Uil Fpl, hanno comunicato che sono partite le prime 40 lettere di licenziamento per i lavoratori dell'ospedale San Raffaele di Milano: 20 riguardano dipendenti dell'area amministrativa, e 20 dell'area sanitaria. «Tra le circa 40 lettere di licenziamento partite, una riguarda anche un delegato sindacale. Nelle prossime ore ci riuniremo insieme agli altri colleghi per decidere le iniziative, ma già da ora è stata fissata per lunedì mattina un'assemblea dei lavoratori, e ci attiveremo per avviare la procedura per una nuova data di sciopero», ha dichiarato Margherita Napoletano, delegato Usb e membro della rappresentanza sindacale unitaria.
Allo stesso tempo, l'ospedale San Raffaele, con un comunicato: «Conferma che le lettere di licenziamento rappresentano l'inevitabile esito del mancato accordo con la rappresentanza sindacale unitaria (rsu) e rappresentano oggi uno strumento necessario per affrontare il grave stato di crisi dell'ospedale». La nota continua puntualizzando che: «Purtroppo, l'intesa raggiunta con la rsu il 21 gennaio 2013 al ministero del Lavoro e delle politiche sociali - intesa che consentiva, tramite altri strumenti, di evitare i licenziamenti - è stata respinta nel referendum interno con il 55% dei voti, e successivamente la rsu ha anche respinto la mediazione del prefetto di Milano e rifiutato di indire un nuovo referendum come richiesto da una petizione firmata da 919 dipendenti». [MORE]
A causa di ciò, conclude il comunicato: «I licenziamenti diventano pertanto necessari secondo la tempistica prevista dalla legge 223, anche se l'amministrazione ospedaliera non esclude che, in presenza di fatti nuovi, l'intera procedura possa essere rivista".In merito a ciò, questa mattina una delegazione dei sindacati ha incontrato, presso la sede del consiglio regionale, il presidente del consiglio, Raffaele Cattaneo, l'ufficio di presidenza e i capi gruppo, che ha dichiarato in una nota: «Scriverò una lettera al presidente della Giunta Roberto Maroni e agli assessori competenti, Mantovani e Aprea», data «la necessità di trovare il modo di riaprire un tavolo di trattativa per trovare una soluzione immediata ad una vicenda critica».
«Abbiamo proposto come Usb e Usi di chiudere la procedura di licenziamento, chiedere l' applicazione del contratto della sanità pubblica a tutto il privato convenzionato, maggiore trasparenza con la pubblicazione di bilanci e stipendi di dirigenti e consulenti. Cattaneo dal canto suo si è impegnato a far riaprire il tavolo della trattativa, mentre la commissione consiliare di sanità ci convocherà per una audizione», ha spiegato la sopraindicata Napoletano.
(fonte: Ansa, Corriere della Sera, Rai news 24)
Rosy Merola