Russia, Consiglio d'Europa: "Navalny deve potersi candidare"
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STRASBURGO, 22 SETTEMBRE – Il Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa ha ufficialmente domandato a Mosca di “prendere urgentemente le misure per cancellare il divieto di candidarsi alle elezioni per Alexei Navalny”. La richiesta è contenuta in una decisione in cui vengono criticate le autorità russe per non aver “adottato alcuna misura per rimediare alle violazioni nei confronti dell’attivista”, già accertate nella pronuncia della Corte di Strasburgo nel febbraio 2016.
“Irragionevoli”, così sono stati definiti i processi nei confronti di Navalny, risultato di un uso arbitrario del codice penale. E lo stesso vale per quelli recentemente riaperti, dove le violazioni riscontrate dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo non sono state risolte.[MORE]
Il Comitato dei Ministri ha dunque espressamente chiesto a Mosca di chiarire quali misure siano (o saranno) adottate per risolvere la questione Navalny e, più in generale, limitare il ricorso ai processi penali per mere ragioni politiche.
Dalla Russia la risposta è stata secca: il Ministero della Giustizia ha infatti replicato sottolineando come gli obblighi assunti nei confronti di Navalny siano stati rispettati. Mosca ha inoltre definito il richiamo del Consiglio d’Europa una “pressione politica”.
Alexei Navalny è un attivista e blogger, segretario del Partito del Progresso, ed è tra i principali oppositori del presidente Vladimir Putin. Dall’inizio della propria campagna contro la corruzione dell’attuale leader del Cremlino e dei suoi alleati, nel 2011, Navalny è stato reiteratamente condannato tanto per fatti connessi alla sua attività politica quanto per altre vicende da essa slegate. Secondo le ONG impegnate nel settore della tutela dei diritti umani, ad ogni modo, tutte le condanne sarebbero state conseguenza del proprio ruolo di oppositore.
Il Consiglio d’Europa è un’organizzazione internazionale di cui sono membri 47 Paesi dell’area europea. Esso non ha nulla a che vedere con l’Unione Europea. Al suo interno, il Comitato dei Ministri rappresenta l’organo esecutivo apicale.
Il principale traguardo raggiunto dal Consiglio d’Europa è stata l’adozione della Convenzione Europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali (CEDU), colonna portante della tutela dei diritti fondamentali a livello europeo. Eventuali violazioni della CEDU possono essere fatte valere innanzi alla Corte EDU (anche nota come Corte di Strasburgo e anch’essa slegata dall’UE). La Russia è membro del Consiglio d’Europa e parte della CEDU dal 1996.
Paolo Fernandes
Foto: washingtontimes.com