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Rubavano reperti archeologici dall'area protetta di Gaiola, a Napoli. Denunciati due pescatori.

Daniele Basili
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Rubavano reperti archeologici dall'area protetta di Gaiola, a Napoli. Denunciati due pescatori.
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NAPOLI, 28 AGOSTO 2017 - Due pescatori di 23 e 35 anni, rispettivamente di Casoria e Pozzuoli, sono stati denunciati dai Carabinieri per aver trafugato reperti archeologici dall'area marina protetta della Gaiola, a Napoli. [MORE]

Un addetto alla sorveglianza ha notato i movimenti sospetti dei due e ha filmato tutte le fasi del furto, avvisando subito i militari dell'Arma. Il 35enne era già noto alle forze dell'ordine.

Uno dei due avrebbe raggiunto su una tavola da surf gli scogli della zona protetta a Posillipo, dove c'e' l'antico porto romano e si presume vi sia anche l'ingresso di una antica domus. Con l'aiuto di una pagaia, avrebbe scalfito alcune rocce per liberare i sottostanti reperti archeologici, li avrebbe riposti in una busta nera che ha passato a un uomo e questi a un ragazzo, che l'avrebbe presa e poggiata su una barca.

Nella busta c'erano cocci, pezzi di anfore vinarie del I sec. d. c. e dell'epoca della Magna Grecia, manici, un frammento di tegame romano in ceramica del I sec. d. c. e un frammento di affresco romano.

Identificati i due, i militari hanno esteso la perquisizione ai rispettivi domicili. A casa del più giovane, è stato trovato un frammento di un'anfora vinaria romana di età imperiale con parte del collo e le anse. In casa del secondo, invece, è stata rinvenuta una base di marmo con zoccolo di toro, un frammento di affresco policromo, anfore romane, capitelli, decorazioni in marmo e terracotta, la mano di una statua romana in marmo, un frammento di cornice in marmo, lucerne integre e con incisioni del I secolo d.c., monete del periodo romano imperiale, chiodi, una borchia e grappe in bronzo.

I due dovranno rispondere di furto aggravato, danneggiamento, ricettazione e impossessamento illecito di beni culturali appartenenti allo Stato.

Daniele Basili

immagine da tripadvisor.com

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Scritto da Daniele Basili

Giornalista di InfoOggi

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