Riforme: abolizione senatori a vita e indennità. M5s protesta e lascia l'aula
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ROMA, 4 AGOSTO 2014 - E' ormai agli sgoccioli la scadenza dell'8 agosto, data scelta dal governo Renzi per l'approvazione delle riforme. Nella giornata di oggi, il dl Boschi è giunto all'esame dell'Aula e nel pomeriggio sono stati approvati alcuni punti fondamentali del testo, ovvero l'articolo 3, che cambia radicalmente la norma costituzionale sui senatori, e il 4, che elimina il termine Senato dall'art. 60 della Costituzione italiana. Approvati in seguito anche gli articoli 5, 6 e 7, relativi a regolamenti e titoli di ammissione dei componenti del Senato.
Passa in aula anche la cancellazione dell'indennità prevista per i senatori, mentre il nodo legato all'immunità resta al centro del dibattito fra le forze politiche. Sono infatti molti gli interventi che appoggiano il testo della Commissione Affari Costituzionali, ma i dubbi non sembrano essere completamente sciolti, in particolar modo fra le file del Pd.[MORE]
Nettamente contrari alla direzione che si sta intraprendendo in Parlamento i rappresentanti del Movimento 5 stelle, che nella giornata di oggi hanno confermato la propria decisione di non essere presenti in aula durante il voto agli emendamenti sul dl riforme costituzionali. Vito Petrocelli, capogruppo al Senato ha riferito: "Questa porcata di riforma non merita la nostra partecipazione in Aula". A riprenderlo, però, è stato Maurizio Gasparri, che ha parlato di "linguaggio non adatto", riferendosi ai termini utilizzati da Petrocelli.
Tra i cambiamenti contenuti nel dl, l'abolizione della figura dei senatori a vita, che si trasformeranno in figure istituzionali temporanee. Il presidente della Repubblica potrà infatti nominare 5 senatori scegliendo fra i "cittadini che hanno illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario", ma la loro durata in carica sarà di sette anni e non vi sarà la possibilità di venire nuovamente nominati.
Valentina Vitali
(Foto: www.termometropolitico.it)