Piazza Affari, Resoconto (22/01/14). Segno rosso per il Ftse Mib: -0,19%. Male il comparto lusso
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MILANO, 22 GENNAIO 2014 – Giornata fiacca per i principali listini europei. A Milano, il Ftse Mib ha concluso gli scambi sotto la parità a -0,19% a 19.958 punti. In flessione anche le consorelle europee: l'Ibex -0,75%, il Dax -0,1%, il Ftse 100 -0,12%. Di misura, chiude con il segno positivo il Cac-40 (+0,03%). Nella seduta odierna, lo spread tra il Btp e il Bund tedesco ha chiuso in flessione a 207 punti base dai 209 di ieri, col rendimento sul decennale del Tesoro al 3,82%.
SGUARDO MACROECONOMICO – Sul fronte USA, l'indice delle richieste di mutui si è portato a 404,1 punti, registrando un progresso del 4,7% rispetto alla settimana precedente (386,1 punti), mentre l'indice Redbook delle prime due settimane di gennaio ha evidenziato una contrazione dello 0,2% mese su mese. Intanto, la Banca d'Inghilterra – secondo quanto risulta dalle minute dell'ultima riunione - ha dichiarato che non ha intenzione di alzare i tassi di interesse (adesso al minimo storico dello 0,5%) finché la disoccupazione non scenderà al 7%. [MORE]
In Italia, secondo le stime effettuate dagl’esperti dell'ufficio studi di Confcommercio, nel 2014 il Pil dovrebbe assestarsi a a 0,3%, dopo il -1,8% del 2013. Invece, per i consumi, gli analisti prevedono una ulteriore contrazione pari a 0,2%, dopo il -2,4% dello scorso anno. Inoltre, secondo quanto è emerso dal rapporto annuale sul mercato del lavoro dedicato all'apprendistato e presentato sempre da Confcommercio: «Ogni mese 3.000 contratti a tempo indeterminato da apprendista vengono confermati, creando così nuovi posti di lavoro stabili, nel terziario». Un livello che potrebbe essere anche potenzialmente raddoppiato, come ha avvertito Mariano Bella, responsabile dell'ufficio studi di Confcommercio. Invece, riguardo alla pressione fiscale stimata dal governo al 44,2% nel 2014, in lieve flessione rispetto al 44,3% del 2013 - secondo Mariano Bella – costituisce un fenomeno nuovo: la persistenza a livelli record, dal 2012. Per tre anni consecutivi, la pressione fiscale si è attestata a livelli mai raggiunti prima e per una durata mai vista prima».
PIAZZA AFFARI – Oggi, in evidenza i cali dei titoli del lusso che, da qualche tempo, stanno oscillando in un territorio negativo: Yoox (-3,91%), Salvatore Ferragamo (-2,56%), Tod's (-2,53%), Cucinelli (-5,72%), Moncler (-1,84%) e Luxottica (-0,63%). Male anche quasi tutti i bancari: Bper (-2,62%), Bpm (-2,4%), Banco Popolare (-1,44%), Unicredit (-1,43%), Ubi (-0,45%) e Mediobanca (-0,29%). In controtendenza solo Mps (+0,5%) e Intesa Sanpaolo (+1,18% a 1,977 euro). In rosso anche Mediaset (-3,94% a 3,658 euro). Di poco sotto la parità Fiat (-0,4% a 7,425 euro). Infine, tra i titoli che hanno chiuso in positivo: Stm (+2,08%)e Enel (+2,36% a 5,885 euro).
Rosy Merola