Palermo, 12enne non riceve il trapianto di cuore e muore. Donati gli organi
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PALERMO, 6 GENNAIO 2012- Era una ragazzina allegra, sveglia, col sorriso sempre sulle labbra e gli occhi pieni di vita. Una normale 12enne, con la propria vita, i propri affetti, le proprie amicizie e i propri hobby, sino alla fine di ottobre scorso. Ma il male si era insinuato dentro di lei e le rendeva necessario un cuore nuovo.[MORE]
La piccola soffriva di una miocardiopatia dilatativa, che le procurava difficoltà respiratorie e facile affaticabilità. Condizioni che di giorno in giorno peggioravano. Due, infatti, gli ospedali in cui era stata curata per "insufficienza cardiaca con severa disfunzione del ventricolo sinistro" e trattata con la terapia medica. In assenza di un significativo miglioramento, è stata trasferita all’ Ismett di Palermo per l’inserimento in lista d’attesa per trapianto cardiaco.
E così è stato. Dal 28 novembre è rimasta in lista, ma i giorni passavano e l'attesa di un organo compatibile con la giovane è stata vana.Nessuna offerta è giunta durante il periodo di ricovero.Il 27 dicembre il quadro clinico si è complicato per un'estesa ischemia cerebrale, che ha determinato una severa e progressiva compromissione neurologica, finita in morte cerebrale.
Quando, per l'aggravarsi delle sue condizioni, la bambina non è stata più idonea per il trapianto, i genitori hanno accettato senza esitazione che gli organi della loro figlia fossero donati, per salvare altre fine, e continuare a fare vivere una parte della loro bimba in qualcun altro.
A causa delle condizioni cliniche della12enne, il cuore, i polmoni e il fegato non sono stati ritenuti idonei al trapianto, gli unici organi prelevati sono stati i reni e le cornee. Essendo la lista pediatrica unica sul territorio nazionale, i reni sono stati attribuiti ed accettati da due centri fuori regione: un rene verrà trapiantato a un paziente pediatrico di Genova, e, l'altro a un paziente pediatrico di Milano. Le cornee sono state assegnate alla Banca degli occhi dell'ospedale Cervello.
<<Un estremo gesto d'amore dei genitori verso la loro bambina - dice il professor Bruno Gridelli, direttore dell'Ismett - un gesto con cui hanno voluto offrire ad altri l'opportunità di quella salvezza che è mancata per lei. Tutti noi siamo profondamente commossi e vicini alla famiglia e ammirati per lo straordinario esempio di grande altruismo e civiltà>>.
Maria Lo Porto