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CATANZARO, 05 MAGGIO - Il presidente della Regione Mario Oliverio – informa l'ufficio stampa della Giunta - ha concluso i lavori del workshop sul Psr Calabria 2014/2020 per la cooperazione e l'innovazione in agricoltura. Durante la mattinata si sono affrontati temi come l'attuazione delle Misure di innovazione e cooperazione, 16.1 e 16.2, all'interno del Psr e, più in generale, di come l'innovazione possa contribuire al miglioramento competitivo delle aziende agricole. [MORE]
In tal senso, il presidente Oliverio, dopo aver ringraziato gli ospiti “soprattuto – ha detto - per il contributo dato”, ha evidenziato che “il tema trattatto più che attuale è strategico perché è proprio sul tema dell'innovazione che si gioca la partita di competere e di stare sui mercati. L'agricoltura calabrese - ha proseguito –, nell'ambito di una strategia nazionale ed europea che è stata portata avanti in questi due anni, ha saputo mettersi al passo con i tempi anche e soprattuto sul versante dell'innovazione nel settore agroalimentare. Negli ultimi due anni, infatti, ha contribuito ad invertire il trend negativo dell'economia regionale.
Ciò è stato possibile grazie all'intraprendenza ed al coraggio di molte aziende. Ora dobbiamo guardare avanti e questo significa anche vedere quali sono i limiti. Un limite, che non è solo calabrese, è quello del rapporto tra la ricerca e l'azienda, tra la ricerca e la concreta attività produttiva aziendale. Spesso la ricerca è stata concepita come un laboratorio, ma per compiere un vero salto di qualità, la ricerca deve divenire parte di un processo innovativo che coinvolga direttamente le imprese concepite come luoghi di investimento innovativo. Ricerca, in una regione come la nostra, significa investire nella diversificazione varietale per stare sui mercati in modo competitivo”.
Il presidente ha, poi, parlato dell'importanza strategica di settori come la zootecnia, della necessità dell'utilizzo di sistemi irrigui innovativi, non solo per abbattere i costi ma pure per l’uso razionale della risorsa acqua, e della particolare attenzione che bisogna dare alle filiere sulle quali bisogna investire molto nel campo, appunto, della ricerca e dell'innovazione. “Siamo entrati nella fase operativa del Psr - ha rimarcato Oliverio - ed anche degli altri strumenti di programmazione delle risorse comunitarie. Abbiamo impegnato risorse importanti.
Ci sono bandi in via di pubblicazione e molti che sono già stati oggetto di domanda e che saranno al più presto conclusi. Ieri il Consiglio regionale ha approvato importanti provvedimenti per il settore agricolo come la legge e i Piani di classifica, legge attesa da decenni dagli agricoltori. Inoltre, in queste settimane c'è stanta una interlocuzione serrata con il ministro Martina per sbloccare i pagamenti che sono ritardati da Agea e dal Sin. Dobbiamo accelerare le procedure. Le aziende non possono attendere i tempi pachidermici di questi enti. É giunto il momento – ha infine specificato il presidente Oliverio - che non solo noi ma il Paese, parlo dell'italia, affronti il problema della semplificazione delle procedure perché altrimenti l'Italia non cresce e non si proietta verso il futuro in termini di maggiore produttività, riduzione dei costi e di sviluppo sostenibile”.
I lavori sono stati introdotti dal consigliere regionale con delega all'agricoltura Mauro D'Acri e dal dirigente generale del Dipartimento agricoltura Carmelo Salvino.
“Il Psr – ha affermato D'Acri - sta programmando l’agricoltura dei prossimi anni. Abbiamo avviato cinque tavoli con gli operatori del settore per capire di cosa neccessita l’agricoltura. Se vogliamo costruire il nostro futuro il tempo ci vuole: per fare un buon raccolto si deve prima preparare il terreno”.
“C'è da parte delle università e della ricerca – ha sottolineato Salvino - un forte interesse nel campo dell'innovazione. Ma è importante che i produttori facciano rete. Su questo stiamo puntando molto. Non siamo in ritardo sulle filiere. Credo che entro la prossima estate saranno pubblicati i bandi in un’ottica di aggregazione del prodotto di qualità e di individuazione dei canali per la commercializzazione del prodotto. Abbiamo individuato una serie di comparti per accompagnare i risultati delle ricerche delle università da applicare nelle aziende. Ieri è uscito l'avviso per la creazione di star-tap innovative che sta riscuotendo notevole successo. Le nostre aziende stanno diventando realtà industriale e nei giorni scorsi è stata sottoscritta una intesa con il Qatar per la produzione di farmaci antitumorali”.
Durante il workshop sono intervenuti, inoltre, Alessandro Zanfino, Autorità di gestione del Psr 2014/2020, e Menotti Lucchetta, responsabile del settore ricerca e innovazione della Regione Calabria i quali sono entrati nel merito dello stato di attuazione delle misure.
Zanfino ha parlato dell'importanza della logica su cui bisogna impostare la partecipazione alle misure 16.1, 16.2 “facendo in modo che le aziende agricole si costituscano in gruppi operativi per aprire una finestra sull’Europa. La logica – ha detto - è di costruire un governance che sia forte non solo nella produzione ma anche sul modo di stare sul mercato. Si deve, perciò, parlare di fattibilità”.
Lucchetta ha illustrato i primi risultati sugli avvisi già chiusi. Servizi per l'innovazione: imprese selezionate 152 con una dotazione finanziaria di 7 milioni di euro; progetti di ricerca e sviluppo nelle aree della S3: 277 i progetti presentati con un plafond di 15 milioni di euro; supporto alla partecipazione al programma Horizon 2020: 11 imprese selezionate con 130 mila euro assegnati.
Sulla Misura 16.1, “supporto alla costituzione e gestione ei gruppi operativi PEI (Partenariato europeo dell'innovazione)”, e 16.2, “sviluppo di nuovi prodotti, pratiche, processi e tencologie nel settore agroalimentare”, si è soffermata Emilia Reda della Rete Rurale Nazionale la quale ha spiegato che il badget della 16.1 ammonta ad oltre 2.075 milioni di euro e che il bando si articola in due fasi. La fase uno è finalizzata alla concretizzazione dell'idea progettuale ed ha una dotazione finanziaria di 200 mila euro per complessivi 20 proposte preliminari. La fase due riguarda la selezione del Gruppo operativo e la realizzazione del progetto con risorse pari 1.875 milioni di euro, si prevede il finanziamento di 10 PEI. Il badget della Misura 16.2 è di 5.625 milioni di euro per il sostegno a progetti pilota ed allo sviluppo di nuovi prodotti, pratiche e tecnologie.
Anna Vagnozzi della Rete Rurale Nazionale si è sofferamata, tra l'altro, sulle criticità nell'attuazione dei PEI e della necessità di investire nella figura dell'innovation broker in agricoltura. Sui risultati e sull'innovazione della ricerca CREA ha parlato Corrado Lamoglie, responsabile del trasferimento tecnologico, brevetti e rapporti con le imprese, il quale ha affermato che i Centri di ricerca sono 12 e che il CREA è attuatore di 551 progetti. Il workshop è proseguito anche nel pomeriggio con i gruppi di lavoro tematici.