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OLANDA, 20 DICEMBRE 2012 - Finisce l'era del turismo della droga, dell'Olanda mitizzata con il nome di “paese dei divertimenti”. A patire da maggio 2012 i coffeeshops si convertiranno in club privati ad ingresso selezionato, ovvero riservato solo ai residenti in possesso dell'apposito permesso; il Weed pass.[MORE]
Una notizia che non piacerà ai milioni di turisti che ogni anno arrivano nella capitale olandese, con in mano la mappa dei più rinomati coffeeshops, dove invece di consumare caffè e brioche, si può tranquillamente ordinare uno spinello, da fumare in perfetto relax, accompagnato da uno space cake o per i più golosi, da uno space chocolat (dolci a base di marijuana e rum).
L'inasprimento delle norme che regolano il consumo di hashish e marijuana nei coffeshops, deriva dalla manipolazione delle piante di cannabis coltivate in Olanda, con la conseguenza di una maggiore concentrazione di tetrahidrocannabial, THC, e proporzionalmente, maggiori danni al cervello. Tenendo conto che quasi tutti i coffeshops vendono questa varietà di cannabis, il governo, come ha spiegato il ministro della giustizia Ivo Opstelten, ha incluso la cannabis e i suoi derivati tra le droghe pesanti per tutelare i fumatori più vulnerabili, ossia i giovani e gli adolescenti.
Così, dal 2012 ogni club potrà avere un massimo di 1500 soci fissi e non potrà vendere droga con una percentuale di THC superiore al 15%. Questa misura non risolve il paradosso che sta alla base della politica di tolleranza ,adottata per combattere la criminalità organizzata che ne gestisce la produzione di massa. Infatti, la legge dell'Oppio penalizza la coltivazione e la distribuzione ma ne permette la vendita e il consumo.
Se i paesi confinanti, stanchi del continuo via vai di giovani che vanno in Olanda a fumare, gioiscono per le nuove misure adottate dal governo, non altrettanto si può dire delle autorità locali. Lo scontento deriva dal fatto che la chiusura di questi locali potrebbe avere come conseguenza un ritorno allo spaccio in strada . Sembrerebbe semplicemente buon senso comune ma in realtà, alla base del malcontento vi sono in ballo importanti interessi economici. Il turismo delle canne rappresenta infatti, un affare da milioni di euro, essendo una delle principali fonti di attrazione del paese tanto da essere parte integrante di itinerari e tour turistici. E' per questo che, prima che il terrore dilaghi, bisogna ricordare che, anche se la legge Weed Pass è già passata, è pur sempre una legge soggetta ad approvazione delle singole province ed è difficile che nella capitale venga adottata.
Tra l'altro, la notizia non è una novità, la chiusura dei coffeeshop viene annunciata puntualmente da almeno una decina d'anni, ma questa volta ha mobilitato il turismo internazionale (si stima un incremento del turismo del 15%) che festeggerà ad Amsterdam il capodanno.
Forse la chiusura dei locali, che verrà applicata anzitutto nella zona sud dell'Olanda, al confine con la Germania, per poi probabilmente,estendersi nel 2013 ad Amsterdam, sarà l'occasione per promuovere un altro tipo di turismo, più legato ai monumenti e alle bellezze locali.
foto da amsterdamforfree.it
Maria Assunta Casula