New York, ucciso William Klinger, lo storico italiano che indagò su Tito

lunedì 2 febbraio, 2015

NEW YORK, 2 FEBBRAIO 2015 – È giallo sulla morte dello storico italiano William Klinger che si trovava negli Usa per tenere una serie di conferenze. L’uomo è stato ucciso in pieno giorno, verso le 14:30 di sabato scorso. I colpi di pistola sarebbero stati uno, forse due, sparati in direzione della testa. Il corpo è stato ritrovato vicino alla piscina del parco e, all’arrivo nel vicino ospedale di Elmhurst Hospital, non c’è stato nulla da fare prima che l’uomo venisse dichiarato morto.

Le dinamiche dell’omicidio farebbero pensare, almeno in base alle prime ricostruzioni, a una vendetta o a un tentativo di mettere a tacere lo studioso.

In effetti, il lavoro di Klinger, residente nella città di Gradisca d’Isonzo, si era concentrato principalmente sulla prima e la seconda guerra mondiale, sulle controverse vicende legate alla città di Fiume. Nel 2012, poi, era uscito un suo libro dal titolo “Il terrore del popolo: storia dell’Ozna, la polizia politica di Tito”, che conteneva delle indagini approfondite sulla polizia segreta al tempo del capo di stato jugoslavo. [MORE]

Klinger lascia a casa una moglie e due figli. Sconvolti gli amici e i colleghi: “Era stato chiamato da un’Università ed il suo viaggio sarebbe durato circa due mesi racconta Ilaria Rocchi, una sua amica, “ci eravamo salutati una decina di giorni fa, prima della partenza”.

Nel frattempo, la polizia di New York indaga sulla vicenda e dà la caccia al misterioso assassino. In una nota di qualche ora fa, parrebbe che l’uomo sia stato catturato, ma nessuna fonte certa è ancora trapelata e l’identità dell’omicida resta, al momento, ignota.

ore 18.40: E' di poco fa la notizia che la Polizia di New York ha arrestato il killer William Klinger. Si tratterebbe di Aleksander Bonich, 49enne cittadino Usa di origini balcaniche. Stando alle prime ipotesi fatte dagli inquirenti, Bonich conosceva bene Kingler, essendo esperto conoscitore della storia jugoslavia di Tito.

(foto: www.lokalec.si)

Sara Svolacchia

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