Negozi, al via l'apertura 24 ore su 24. Milano temporeggia
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MILANO, 03 GENNAIO 2012- Adesso che la liberalizzazione degli orari prevista nella Manovra Monti è diventata legge, a Palazzo Marino si studia il modo più opportuno per renderla operativa. Infatti, se ci sono città in cui le rispettive amministrazioni hanno già elaborato delle ordinanze per consentire agli esercenti di poter mantenere i negozi aperti 24 ore su 24, sette giorni su sette festivi compresi, a Milano ancora non si è agito in tal senso. [MORE]
La giunta Pisapia, prima di agire, vuole ascoltare tutte le parti interessate, i sindacati, i commercianti e la Regione. In particolare, "non prima di aver valutato l’impatto sulla vita dei residenti in alcune zone della città". Sulla decisione del governo Monti c'è molto scetticismo. L'amministrazione sta valutando di introdurre delle limitazioni, delle "finestre" temporali massime, impedendo così di tenere le saracinesce aperte dopo la mezzanotte. Si pensa soprattutto alle zone interessate della movida.
Questo temporeggiare di Palazzo Marino, sta creando un po' di confusione e non aiuta, a tal proposito, il comportamento latitante del Pirellone. Secondo l’assessore regionale al Commercio Stefano Maullu, però, i municipi hanno la possibilità di "agire subito e hanno il potere di fare ordinanze restrittive che ad esempio riguardino motivi ambientali, di sicurezza o di tutela artistica". Maullu ha parlato di organizzare per la settimama prossima "un tavolo con tutte le categorie".
Tuttavia, quelli che proprio sembrano non gradire le disposizioni della Manovra Monti, sono sindacati e commercianti. Infatti, a prescindere dal decreto, come ha sostenuto il vicepresidente di Confcommercio Renato Borghi, "Avevamo pensato di chiedere al Comune la possibilità di lavorare fino alle 22-22.30 il 5 o il 12 gennaio, ma il 70 per cento dei nostri associati ci ha detto di non essere interessato". In riferimento al decreto, Borghi non disdegna la "sperimentazioni sugli orari", ma è contrario "alle liberalizzazioni sulle domeniche".
Per il vicepresidente di Confcommercio Milano Simonpaolo Buongiardino, "Siamo contrari in un sistema come il nostro con il 60 per cento delle attività ha un massimo di due dipendenti". Ed in attesa dell'incontro in settimana di Palazzo Marino con i sindacati, Graziella Carneri della Cgil sottolinea, "Dobbiamo cercare di trovare comunque delle regole. Non averle sarebbe deleterio per tutti soprattutto in un periodo di crisi".
Comunque sia, gli enti locali hanno 90 giorni di tempo per adeguarsi ai dettami della nuova legge.
(Fonte: La Repubblica)
Rosy Merola