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"Ho il mandato di annunciarvi la decisione del governo, accolta da me con grande compiacimento, di elevare la delegazione dell'Autorità Palestinese in Italia a missione diplomatica. Il capo missione viene di conseguenza accreditato con rango di Ambasciatore palestinese a Roma". Queste le parole, si legge sul sito del Quirinale, con le quali il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano avrebbe comunicato l’importante annuncio poche ore fa a Betlemme, nel secondo giorno del suo viaggio in Israele. [MORE]
Ritirando a Tel Aviv il premio “Dan David”, Napolitano ha sottolineato l’importanza del ruolo che l’Europa dovrebbe ricoprire nel suo impegno per la democrazia, cercando di trovare un modo per favorire al meglio la causa della libertà, del rispetto dei diritti umani, dell'aspirazione a forme di governo democratiche nel mondo arabo, a cominciare proprio da quei paesi del Nord Africa e del Medio Oriente che stanno manifestando forti volontà di cambiamento. Sarebbe dunque nell’interesse della comunità internazionale tutta incoraggiare questi movimenti partiti dal basso, dalle mete ancora incerte, verso una marcia per la democrazia.
L’Italia, si auspica il Presidente della Repubblica, dovrebbe diventare sempre di più “un ponte tra l'Europa e il mondo arabo"; il capo dello Stato ha ribadito l’impegno per la costruzione della pace tra Israele e il popolo palestinese, che potrebbe realizzarsi grazie ad una riapertura del dialogo negoziale che dovrebbe portare alla creazione di uno stato palestinese indipendente, secondo la formula, riconosciuta anche dal governo israeliano, di “due popoli, due stati”.
Visibile la soddisfazione del presidente palestinese Abu Mazen, che avrebbe definito il cambiamento a livello diplomatico “un altro regalo da parte dell’Italia”, dichiarandosi fiducioso verso nuove prospettive di dialogo con Israele.
Simona Peluso