PHOENIX, 02 NOVEMBRE – Il narcotraffico non si arresta nemmeno davanti a pareti alte 9 metri, anzi. L’ingegno dei trafficanti messicani li ha portati ad escogitare alcune catapulte (ma anche cannoni ad aria compressa), per la maggior parte rudimentali, che gli consentissero di oltrepassare senza problemi i fantomatici numeri. Così si arriva a confezionare proiettili di marijuana pronti per essere lanciati al di là delle barriere. [MORE]
Camuffate una in un camioncino, l’altra in un edificio, non hanno ingannato l’esercito, che ha scovato almeno due di queste rudimentali catapulte presso Agua Prieta, cittadina al confine con l’americana Arizona. Della medesima operazione il sequestro di oltre una tonnellata di marijuana. I proiettili, o meglio i pacchi di droga, erano circa di 7,7 chilogrammi ciascuno, ognuno modellato per avere la forma piu aerodinamica possibile.
La via aerea dopo la via sotterranea, il tutto in risposta a quelle che, da pareti di metallo alte 3 metri (rimasugli del Vietnam), sono diventate pareti alte ben 9 metri. Dunque il lancio con il ricevitore ad attendere il carico dall’altra parte della frontiera, in un cortile di un abitazione piuttosto che in un parcheggio. Necessaria ad ingannare la Border Patrol anche una certa velocità, dato che essi dispongono di sofisticati sistemi di controllo, difficilmente ingannabili.
Cecilia Andrea Bacci
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