Mancata abolizione delle province: il consigliere Febbe si scaglia contro il governo
Politica Calabria

Mancata abolizione delle province: il consigliere Febbe si scaglia contro il governo

venerdì 11 giugno, 2010

Riceviamo e pubblichiamo integralmente la dichiarazione rilasciata dal consigliere comunale del PD Vincenzo Febbe

CATANZARO- “Apprendiamo dai giornali che il tanto decantato taglio delle province per recuperare fondi non ci sarà. Certo, questo farà felice tutti i cittadini delle province che sarebbero state soppresse, ma la dice lunga sul metodo di lavoro del Governo di centrodestra, che utilizza oramai da anni la tecnica di gettare fumo negli occhi dei cittadini su iniziative più o meno impopolari e di rigore, per poi procedere a veri attacchi alla democrazia popolare nel silenzio più profondo. [MORE]
Infatti mentre tutti i politici di destra e di sinistra si affannavano a salvare le proprie province, nulla facevano o dissentivano i deputati e senatori del centrodestra per fermare il blocco delle assunzioni nelle pubbliche amministrazioni, niente stanno facendo per impedire il fermo degli stipendi ai dipendenti pubblici, niente stanno facendo per impedire il licenziamento di migliaia di precari, che tra poco non avranno di che sfamare i propri figli, nulla stanno facendo per ostacolare la legge sulle intercettazioni, nulla dicono sugli attacchi alla magistratura e alle forze dell’ordine, oramai sono tutti piegati al volere del Presidente del consiglio. A proposito di lavoro, vorrei chiedere insistentemente un incontro tra tutta la deputazione calabrese e la classe politica sul problema della disoccupazione che interessa migliaia di giovani e migliaia di ultra quarantenni che hanno perso il proprio posto in Calabria. Si istituisca un tavolo permanente da subito per evitare che gli interinali, i lavoratori a tempo determinato, gli stagisti della regione Calabria e delle altre amministrazioni paghino la cattiva gestione di destra, di centro e di sinistra della cosa pubblica. Dico no ai licenziamenti di massa, non sono numeri quelli che si buttano sulla strada ma persone con famiglie. L’unico errore che gli viene riconosciuto è quello di aver sfruttato un opportunità di lavoro presentategli. Non è giusto che paghino loro per gli altri. Si prenda esempio dalle amministrazioni che hanno stabilizzato i precari e i lavoratori atipici, come il comune di Catanzaro che, su questo argomento, è stato corretto, stabilizzando otre 100 lavoratori. Non si può più scaricare le colpe sulle passate amministrazioni regionali, provinciali e comunali giustificando eventuali interventi restrittivi sulla popolazione, anche perché se si legge attentamente la composizioni dei consigli regionali, provinciali e comunali non si può non notare che ci sono consiglieri che sono presenti da oltre 15/20 anni nelle amministrazioni: così tutti abbiamo delle responsabilità che non possiamo rinnegare”.
 


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