Lunedì in Albis: I Fujenti tra Pomigliano d'Arco (Na) ed Aversa (Ce), una tradizione che si rinnova
Cronaca Campania

Lunedì in Albis: I Fujenti tra Pomigliano d'Arco (Na) ed Aversa (Ce), una tradizione che si rinnova

martedì 10 aprile, 2012

GRUMO NEVANO 10 APRILE 2012- Ogni anno il Lunedì in Albis tra la provincia di Napoli, in particolare da Pomigliano D'arco, e quella di Caserta,Aversa (Ce) e comuni limitrofi, si rinnovano i festeggiamenti in onore della Madonna dell'Arco.

La festa ha origini quattrocentesche. I fedeli, detti Fujenti, cioè battenti, portano in omaggio alla Madonna dei quadri che rappresentano la Passione, la Morte e la Resurrezione di nostro Signore Gesù Cristo.

La festa è in onore della Madonna del'Arco. La più antica testimonianza è data da un quadretto ex voto conservato nel Museo della chiesa dedicata alla Madonna nella città di Pomigliano.

Il Museo è interessante sia per gli arredi sacri, gli ex voto, sia per le testimonianze della festa che cade sempre il Lunedì in Albis.

La festa ha origine nel Tardo Medio Evo. La leggenda narra che dei ragazzi che giocavano a bocce in campagna commisero un atto sacrilego: uno dei perdenti scagliò una paglia verso un edicolo contenente un'immagine della Madonna col Bambino. La Madonna si macchiò la guancia e la tradizione popolare la considerò un ecchimosi.[MORE] 

Come atto penitenziale ogni anno, dal 1400 ad oggi, i fedeli hanno portato e portano dei quadri votivi in omaggio alla Madonna.

Tale tradizione cristiano popolare col tempo si è contaminata, ma senza perdere il profondo senso religioso della manifestazione. Le rappresentazioni sono vere e proprie opere d'arte: pitture, ma anche sculture di carattere religioso e metaforico, che sconfinano in rappresentazioni pagane.

Tra le tante opere d'arte che ho visto a Grumo Nevano, un comune a Nord di Napoli, quella che mi ha colpito maggiormente è l'opera La luce trionferà sulle tenebre del Maestro Francesco Reccia. Lo stesso artista mi ha fatto pervenire  un commento critico, che aggiungero di seguito:

Il dipinto ha due soggetti tra loro contrapposti: la calda luce – la fredda morte. L’artista ha costruito un fortissimo contrasto tra il primo piano e lo sfondo. I gruppi di personaggi in sequenza lineare trasmettono dolore, sgomento e rassegnazione, in contrapposizione la calda cromia della luce del cielo, trasfigurando ogni cosa, infonde energia e speranza. Il contrasto è accentuato dalla tecnica pittorica del controluce e dal ribaltamento della prospettiva cromatica, avendo l’artista usato in lontananza colori caldi anziché freddi.
L’opera rinvia a due momenti della storia della salvezza cristiana: il racconto evangelico della morte e sepoltura del Cristo e la visione apocalittica dell’apostolo Giovanni. I due momenti sono collegati, la morte del Cristo è preludio necessario all’avvento del Regno di Dio, che farà nuove tutte le cose. L’artista, attraverso un flash-back pittorico, rappresenta l’angelo che mostra a Giovanni la Gerusalemme celeste, trasfigurazione di quella terrena.
Sulla destra del dipinto, la pietra una volta rotolata, sigillerà il buio sepolcro. Buio che richiama le residue nubi scure e minacciose, che il calore del sole sta squarciando e dissipando. La luce trionferà sulle tenebre.

Le opere in concorso verranno giudicate da una commissione a cui prendono parte anche esperti e docenti universitari e la premiazione avverrà domenica prossima.

Ogni paese ha diverse associazioni di fedeli, dette "chiette". A rendere particolare la rappresentazione sono anche i giovanissimi porta bandiere, i più piccoli hanno anche 5-6 anni, che si esibiscono in onore della Madonna. Inoltre spesso capita che una bambina, o una ragazza dedichi una poesia in dialetto napoletano in onore di Maria. Successivamente un uomo adulto intona anche un inno alla Madonna.
 

TAMMARO CASO


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