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LONDRA, 29 LUGLIO - Sindrome da deplezione del DNA mitocondriale. Charlie Gard si è arreso alla rarissima malattia che lo aveva colpito dopo appena otto settimane di vita e se n'è andato, tra le preghiere di tutti, le critiche di alcuni (vedasi il “no” all'eutanasia di monsignor Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita), la rassegnazione di molti. [MORE]
“Siamo orgogliosi di te” è l'ultimo messaggio che i genitori del piccolo, Chris Gard e Connie Yates, affidano al Daily Mail per salutare il loro bimbo di 10 mesi. Papa Francesco ha invece scelto Twitter per ricordare Charlie: “Affido al Padre il piccolo Charlie e prego per i genitori e le persone che gli hanno voluto bene”. Tra i tanti messaggi di cordoglio anche quelli della premier britannica Theresa May e dell'ospedale pediatrico in cui Charlie ha vissuto gli ultimi giorni di vita, combattendo passivamente con i suoi genitori una lunghissima battaglia legale.
Una battaglia legale che si è però arresa di fronte a un destino ormai segnato. Ieri l'ultimo desiderio negato ai genitori del piccolo: non hanno potuto riportarlo a casa, in base a quanto stabilito dall'Alta Corte. Charlie è stato trasferito dal Great Ormond Street Hospital ad un hospice, un centro di assistenza per malati terminali, secondo quanto statuito dal giudice Nicholas Francis. E qui i tubi della ventilazione artificiale che tenevano ancrora in vita il bebè sono stati staccati: Charlie è morto pochi minuti dopo, una settimana prima del suo compleanno.
Fuori l'ospedale di Londra per settimane ci sono stati palloncini blu, biglietti di incoraggiamento, giornalisti, passanti. Una speranza di gruppo per scacciare l'incubo che il mondo ha potuto immaginare, vedere nelle foto, ascoltare nelle parole di una coppia troppo forte, troppo giovane per arrendersi. Fino a ieri.
Claudio Canzone
Fonte foto: siciliafan.it