Audi: "Truccate oltre 2 milioni di auto". L'ex Ad Winterkorn indagato per frode
Entra nel nostro Canale Telegram!
Ricevi tutte le notizie in tempo reale direttamente sul tuo smartphone!
BERLINO, 28 SETTEMBRE 2015 - Gran parte dei modelli Audi, la casa automobilistica controllata da Volkswagen sono coinvolti nello scandalo delle emissioni truccate: nel mondo, ha riconosciuto il portavoce Juergen de Graeve sono 2,1 milioni le Audi diesel dotate del dispositivo che manipola i dati sulle emissioni in laboratorio. Intanto i giudici della Bassa Sassonia hanno aperto un'indagine sull'ex Ceo di Volkswagen, Martin Winterkorn per "presunta frode" legata alla vendita di auto con dispotivi sulle emissioni truccati. Bastano queste due nuove notizie perché per Volkswagen sia ancora una giornata di passione in Borsa, con le azioni che continuano ad andare a picco e perdono fino all'8%. [MORE]
Si complica così la partita per il nuovo management della casa di Wolfsburg, che intanto procede con la riorganizzazione ai piani alti allontanando i capi della ricerca. mentre il neo amministratore delegato Matthias Mueller promette una "spietata" pulizia interna per eliminare del tutto i 'trucchi' utilizzati nei test per le emissioni dei propri veicoli arriva la notizia che Volkswagen avrebbe sospeso i responsabili della ricerca e sviluppo (R&D) di Audi, Porsche e della casa madre.
E anche Berlino prosegue con la linea dura per fugare i sospetti circolati nei giorni scorsi: Il ministero dei Trasporti tedesco smentisce di essere stato a conoscenza del 'defeat device', il software incriminato che consentiva a Volkswagen di truccare i test sulle emissioni, prima che esplodesse lo scandalo. Inoltre arriva l'ultimatum: entro 10 giorni le vetture diesel del marchio devono essere 'pulite' dal software illegale ed in linea con gli standard di emissioni. L'ufficio automobilistico federale tedesco (KBA) ha dato tempo fino al 7 ottobre al gruppo di Wolfsburg per rispettare i parametri nazionali. Se il termine non verrà rispettato, annuncia la Bild nella sua edizione domenicale, la KBA ritirerà il permesso alla circolazione, vietando di fatto alle auto coinvolte di essere vendute o anche solo di viaggiare nel Paese.
É di ieri inoltre l'annuncio della volontà dell'esecutivo di rendere più facili le class action per i consumatori tedeschi a partire dal 2016, ma in Europa le posizioni non sono però così decise: il Guardian pubblica un report con cui il Dipartimento britannico per l'ambiente, alimentazione e affari agricoli aveva consigliato ai membri britannici del Parlamento Ue di votare contro le nuove norme Ue in materia di controlli, che prevedono ispezioni a sorpresa con test su strada e non più in laboratorio. In Italia, invece, la casa automobilistica annuncia lo stop alla vendita di modelli Euro 5 in Italia e il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Graziano Delrio non esclude la possibilità di una class action.
Intanto continuano ad arrivare in serie indiscrezioni su avvertimenti arrivati in passato alla casa di Wolfsburg sulle irregolarità dei propri software. Il primo, in ordine di tempo, è targato Bosch, produttore di componenti per Volkswagen, che nel lontano 2007 avvisò il suo cliente che i software installati sulle auto erano contrari alle norme di legge e potevano essere installati su vetture da usare come test di prova e non come veicoli da immatricolare e immettere su strada. Ma avvertimenti arrivarono anche dall'interno: nel 2011 un tecnico, riporta la Faz, denunciò al management le irregolarità, ma le sue parole rimasero inascoltate.