Incidente nucleare a Marcoule. Nessun rischio in Piemonte
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TORINO, 13 SETTEMBRE 2011 – Dopo lunghi dibattiti sul nucleare, basati sul capire chi fosse d’accordo e chi contrario, ora il tema/problema torna alla ribalta. A riaccendere la miccia è stata l’esplosione di ieri avvenuta nel sito francese di Marcoule, a 257 chilometri da Torino, Piemonte. [MORE]Ѐ lì, a pochi chilometri dai nostri confini, che vi è un proliferare di centrali nucleari, un vero e proprio ostacolo alla nostra sicurezza. E ieri, quando meno se lo aspettavano, le autorità di Parigi hanno dovuto ricredersi e pronunciare un crudo bilancio: un morto e quattro feriti. La causa sembra essere stata un’esplosione che, a sua volta, potrebbe innescare una fuga di materiale radioattivo. La centrale in cui si è verificato l’incidente è la più antica della Francia, situata presso la città di Chusclan, composta da tre reattori UNGG e da 79 MW totali, ma non più in attività. Infatti, la centrale è da tempo divenuta sede di impianti di dismissione di scorie nucleari. La Francia ha da subito comunicato a Roma che non c’è stata dispersione di materiale radioattivo, certezza che abbiamo avuto anche grazie ai controlli effettuati dalla Protezione civile e dai vigili del fuoco. Quindi, nel nostro Paese i valori di radioattività sono nella norma.
Intanto le indagini continuano, si cerca di capire come si sia verificata la tragedia e di chi siano da attribuire le responsabilità. A noi, invece, rimane un'altra incognita se prendiamo in considerazione che solo la Francia possiede nel suo territorio ben 58 reattori atomici, di alcuni vicini ai nostri confini. Bel rischio, vero? E oltre la beffa il danno (la dico al contrario), visto che a noi tocca pagare una bolletta dell’elettricità più alta rispetto alla media europea.
Tiziana Marzano