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TOKYO, 28 SETTEMBRE - Il premier giapponese Shinzo Abe ha oggi sciolto formalmente la Camera Bassa, indicendo elezioni generali anticipate per il 22 ottobre. L’intenzione di Abe è quella di chiedere un nuovo mandato forte, ma deve fare i conti con i segnali di inattesa aggregazione tra schieramenti di opposizione vecchi e nuovi. [MORE]
Abe ha annunciato la sua mossa il giorno stesso della riconvocazione della Camera, senza un discorso politico né una conferenza stampa successiva: un atteggiamento molto criticato dalle opposizioni. Vari analisti sottolineano che lo scopo principale del premier - a parte evitare dibattiti pubblici su un paio di scandali che l’hanno toccato - è quello di cercare di non dare tempo alle opposizioni per riorganizzarsi.
Ma lo scenario politico si sta evolvendo più rapidamente di ogni previsione: la governatrice di Tokyo, Yuriko Koke, è già riuscita a promuovere il lancio di un nuovo “Partito della speranza”, mentre Seiji Maehara, di recente eletto leader dell’attuale principale partito di opposizione (il Partito Democratico) ha deciso di cercare di promuovere una sorta di fusione con il neonato Partito della Speranza.
Se la fusione andrà in porto, si tratterà del maggiore riallineamento politico in Giappone da 15 anni. E potrebbe far sì che i calcoli di Abe si rivelino sbagliati. Non a caso Abe si è posto un obiettivo molto, troppo modesto: riconquistare la maggioranza dei seggi. Oggi, infatti, il suo Partito Liberaldemocratico sfiora già i due terzi dei membri della Camera Bassa.
Claudio Canzone
Fonte foto: ilfattoquotidiano.it