Feltri su Grillo. "Ci vorrebbe un uomo"?
Politica Lazio Roma

Feltri su Grillo. "Ci vorrebbe un uomo"?

venerdì 9 novembre, 2012

FIRENZE, 09 NOVEMBRE 2012 - Dopo averlo fatto nella trasmissione radiofonica "La zanzara", nella puntata di ieri sera di “Servizio Pubblico”, trasmissione televisiva condotta da Michele Santoro, Vittorio Feltri, fondatore del quotidiano “Libero” e direttore di molte testate simpatizzanti per il centro-destra o comunque per l'ex premier Silvio Berlusconi, ha espresso la propria preferenza per Beppe Grillo, creatore e leader del Movimento Cinque Stelle. [MORE]

Chi segue anche superficialmente la politica saprà che Grillo ha attaccato la classe dirigente tutta e non ha risparmiato praticamente nessuno, anche se nelle ultime settimane ha mostrato una certa preferenza per il leader dell'Italia dei Valori, Antonio di Pietro.

Eppure, il Movimento e la sua guida, piaccia o non piaccia, sono nati proprio dall'opposizione a Silvio Berlusconi ed alle tante, discusse e discutibili scelte da egli e dal suo partito prese nel passato. Poi, almeno così sembra a chi scrive, questa critica si è estesa al resto della politica (o dei politici se si preferisce).

Raccolti questi elementi, è chiaro come stupisca, quindi, il plauso da parte di Feltri, uno dei giornalisti che ha difeso Berlusconi e i suoi sodali nei momenti più difficili, anche se non sono mancati i suoi “colpi di testa”, come quando, in occasione delle elezioni del 2006, non gli ha risparmiato qualche pesante critica.

Feltri crede che il successo di Grillo si debba al disgusto che i cittadini hanno verso i partiti, che non sono in grado di governare come prova l'emergenza gestita da tecnici, ed un sistema ormai marcio, composto da persone peggiori del cittadino medio.

Quanto al plauso, in sostanza Feltri fa riferimento alle capacità distruttive di Grillo alzando qualche riserva su quelle ricostruttive, ma indica le prime come necessarie affinché, dalle macerie, possa rinascere un apparato politico-istituzionale rinnovato e, finalmente, pulito e funzionante. Questa “demolizione” della classe dirigente, dunque, sarebbe benefica per l'Italia.

Insomma siccome l'ordine si genera dal caos, il caos è necessario e Grillo sarebbe l'uomo giusto. Sì, viene in mente la frase scritta tante volte da Indro Montanelli, riguardante il popolo italiano che vocifera “ci vorrebbe un uomo...” prima di finire nei guai.

Ora, accantonando la nota attività di Feltri come provocatore, per la quale basterà rileggere qualche titolo di un quotidiano a scelta da lui diretto negli anni, la sua analisi è significativa. Va detto che non si tratta di una percezione isolata della realtà italiana ed occidentale. Massimo Fini ha più volte parlato di un modello occidentale in via di sfaldamento e prevede traumatica la probabile fine di (o uscita da) questo.

E anche tra i non addetti ai lavori, la sfiducia verso le istituzioni pubbliche è altissima. Si è scettici verso le soluzioni “riformiste” ai problemi, come indica anche l'altissima astensione siciliana nelle ultime amministrative, e ci si accosta, per il momento in modo generalmente teorico e rigorosamente non-violento, a quelle “rivoluzionarie”.

In quest'ottica le affermazioni di Feltri possono dire molto del momento che viviamo, che oggettivamente necessita di un profondo rinnovamento a tutti i livelli: dalla pletora di enti locali di dubbia utilità fino ai costi eccessivi della politica, senza dimenticare di passare per la qualità dei suoi rappresentanti.

(in foto: Vittorio Feltri, fonte: liberoquotidiano.it)

Marco Secci


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