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TORINO, 13 FEBBRAIO 2012 – Occhi puntati sul processo Eternit, in tutto il mondo grande attesa per la sentenza prevista per le 13 e 15 di oggi.
Il processo, durato oltre due anni e articolato in 65 udienza, oggi giungerà al termine. Tra gli imputati Stephan Schmidheiny, miliardario svizzero di 64 anni, e il barone belga Louis de Cartier, 90 anni. Ai dirigenti vengono contestate le morti di 2.100 persone e le malattie che hanno colpito altre 800 persone nelle zone degli stabilimenti di Casale Monferrato (Alessandria), Cavagnolo (Torino), Rubiera (Reggio Emilia) e Bagnoli (Napoli). L’accusa è quindi quella di disastro ambientale doloso e omissione dolosa di cautele antinfortunistiche, richiesti 20 anni di reclusione.
Il processo ha suscitato interesse nell’opinione pubblica. Sono infatti circa 1500 le persone giunte da tutta Italia e da molti paesi stranieri a Palazzo di Giustizia per assistere alla lettura della sentenza. «Qualunque sia il verdetto, adesso si sa che l'amianto uccide» ha commentato Bruno Pesce, in rappresentanza delle vittime e degli ex lavoratori dell'Eternit. [MORE] Per Romana Blasotti Pavesi, presidente del Comitato familiari delle vittime, «comunque vada sarà una vittoria: ora tutti sanno che l'amianto è un killer». Al palazzo di giustizia di Torino sono attese anche circa 160 delegazioni straniere delle parti lese da tutto il mondo. «Mi fa piacere l’attenzione per il processo – ha detto il giudice Giuseppe Casalbore, entrando in aula e rivolgendosi a fotografi e operatori tv – ma questa è un’aula di udienza, non un teatro». Poi ha minacciato di allontanare tutti se non fosse calato il silenzio e ha intimato a un giornalista di togliersi il berretto.
Sarà possibile seguire la sentenza in diretta streaming su Internet attraverso il sito Internet della provincia di Torino, il sito dell’associazione dei familiari e delle vittime dell’amianto (Avefa.it).
Marika Di Cristina