Elezioni: l'ultima di Scilipoti "Se vinco lascerò il 40% del mio stipendio in Calabria"
Politica Lazio Roma

Elezioni: l'ultima di Scilipoti "Se vinco lascerò il 40% del mio stipendio in Calabria"

sabato 2 febbraio, 2013

COSENZA, 02 FEBBRAIO 2013- "La 'ndrangheta attecchisce dove c'e' disperazione e bisogno, uno degli elementi fondamentali per tentare di sconfiggerla e' creare in Calabria nuovi posti di lavoro per i giovani, togliendo cosi' al malaffare il serbatoio di manovalanza dal quale si rifornisce". Lo ha dichiarato Domenico Scilipoti, candidato al Senato per il Pdl, durante la presentazione della sua campagna elettorale a Reggio Calabria.

"E' per questo - ha aggiunto - che, se saro' eletto, e' mia intenzione lasciare il 40% del mio stipendio in Calabria, dove intendo aprire due uffici, uno a Villa San Giovanni (RC) e uno a Cosenza, ed essere presente sul territorio almeno una volta alla settimana per ascoltare le istanze dei cittadini".

Nelle intenzioni di Scilipoti probabilmente c'è anche l'obiettivo di spegnere le polemiche che hanno accompagnato la sua candidatura nella lista calabrese. D'altronde che la sua nomina  non fosse cosa gradita ai vertici azzurri di Calabria, è un fatto risaputo. "Scopelliti dice la mia candidatura è una scelta scellerata? Lui avrebbe voluto uomini della sua terra, è comprensibile. Ma io rappresento un movimento (quello di Responsabilità nazionale, ndr) che ha firmato un patto di programma col Pdl" ha tuonato Scilipoti.

Il medico di Barcellona di Pozzo di Gotto (ME) fu eletto alla Camera dei deputati nella Circoscrizione Sicilia 2 nella lista dell'Italia dei Valori. Nel  2010 salvò il governo Berlusconi votandone, sorprendentemente, la fiducia il 14 dicembre insieme ai due ex deputati del centro-sinistra, Bruno Cesario e Massimo Calearo, con i quali aveva dato vita al "Movimento di Responsabilità nazionale". L'On. Scilipoti è tornato sulla burrascosa vicenda e si è così giustificato "Lo rifarei. In quelle condizioni avrei dato la fiducia anche a D’Alema: non potevo aprire la strada a un governo guidato da Passera, artefice del disastro dei derivati. Non potevo consegnare il Paese agli speculatori economici". Il leader dell'IdV Antonio Di Pietro ipotizzò la corruzione da parte del PdL e per questo si rivolse alla magistratura.  

Sulla malavita organizzata Scilipoti ha poi affermato "È un problema italiano, non solo calabrese e l’Europa deve farsi carico del problema per far decollare il Sud, che non deve essere criminalizzato".

E' agguerrito, nonostante un sostanziale isolamento dai colleghi della coalizione, Domenico Scilipoti nella sua campagna elettorale e chiede fiducia ai cittadini calabresi che ha definito "persone oneste e instancabili lavoratori". [MORE]

Davide Scaglione

 


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