Discriminazioni, presentata in Senato proposta di legge contro terapie riparative
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Riceviamo e pubblichiamo
ROMA - Presentata in Senato la prima proposta di legge contro le terapie riparative in Italia nei confronti dei minori, con l’obiettivo di proteggere gli adolescenti gay e lesbiche dai falsi guaritori.
Sono intervenuti Sergio Lo Giudice (PD), primo firmatario, il giornalista Michele Sasso dell’Espresso, autore di un inchiesta sul tema, Monica Cirinnà, firmataria del provvedimento, Vittorio Lingiardi, Ordinario di Psicologia all’Università Sapienza di Roma. Prossimo obiettivo, incardinamento in commissione giustizia.
Il disegno di legge 2041 è la prima proposta che affronta il tema delle terapie riparative, La conferenza stampa ha avuto luogo nella sala Caduti di Nassiriya del Senato e ha visto la partecipazione di rappresentanti della comunità LGBTI. [MORE]
Vittorio Lingiardi, psichiatra e psicoanalista che ha prestato una consulenza scientifica durante la scrittura del disegno di legge, ha affermato: “Non vogliamo affermare che una persona nasce e muore omosessuale. Qui è in discussione che questi passaggi più o meno irreversibili possano essere indotti come ‘cura’. Si dice ‘terapie riparative’ ma si ripara solo quello che è rotto e l’orientamento omosessuale è una naturale variante dell’orientamento sessuale”.
Michele Sasso, che si è ha sottoposto in prima persona a questi percorsi di conversione: “Sono stato calato in una realtà parallela dove si mostravano video di stregoni che pensavano di avere dalla loro parte fantomatiche sigle americane, fantomatiche sigle di psicologi che appoggiano queste cure”.
“Significativo che proprio nel giorno del delirio di Donald Trump – afferma il presidente nazionale Mario Marco Canale di ANDDOS - che nel suo programma per il governo degli USA annuncia di voler sostenere le terapie riparative ed annullare il matrimonio egualitario, in Italia si presenti la prima proposta di legge per contrastare chi purtroppo rovina la vita di centinaia, forse migliaia di adolescenti in tutta Italia pretendendo, ancora oggi, di curare l'omosessualità. La nostra associazione si impegnerà per contribuire al dibattito che siamo certi questa legge produrrà nell'opinione pubblica e nei palazzi della politica”.
(notizia segnalata da M.T.)