Diario di guerra, attacco letale al bunker di Gheddafi
Editoriale Lazio Roma

Diario di guerra, attacco letale al bunker di Gheddafi

lunedì 21 marzo, 2011

TRIPOLI, 21 MARZO - Per la seconda notte consecutiva sono partiti missili Tomahawk da un sottomarino britannico del Mediterraneo. Lo riferisce il ministero della Difesa della Gran Bretagna, precisando che le forze britanniche hanno partecipato alla seconda ondata di raid contro i sistemi di difesa aerea della Libia.

Nella tarda serata sono state udite forti esplosioni e colpi della contraerea libica, nei pressi della residenza del raìs, da dove si è vista innalzarsi una colonna di fumo.

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GB: "C'ERANO CIVILI, NON ABBIAMO ATTACCATO" - Una fonte militare della coalizione ha confermato che ieri sera la residenza di Gheddafi di Bab al Aziziya, a Tripoli, è stata l'obiettivo di un raid aereo. Secondo i militari, l'edificio è stato colpito in quanto sede di un comando delle forze libiche.

Testimonianze raccolte dalla Bbc confermano, invece, i combattimenti fino a tarda sera a Bengasi a dispetto dell'annuncio del "cessate il fuoco" da parte del regime di Gheddafi.

La Gran Bretagna comunica intanto che i caccia Raf hanno di nuovo sorvolato la Libia. Ma senza attaccare, perché c'erano civili nella zona presa di mira.

PRIMA MISSIONE PER I CACCIA ITALIANI - Sono rientrati alla base dopo la prima missione i sei caccia italiani decollati da Trapani-Birgi e diretti in Libia. L'obiettivo era la soppressione delle difese aeree sul territorio libico. I caccia fanno parte degli 8 aerei messi a disposizione dalla Difesa per sostenere la no-fly zone decisa dal Consiglio di sicurezza Onu con la risoluzione 1973.

Dalla sede del 37° comando dell'Aeronautica militare, non hanno specicato la destinazione dei velivoli. A decidere le missioni, ha detto il ministro degli Esteri Frattini, è il Comando di Napoli.

USA: A GIORNI LA GUIDA PASSERA' AI PARTNER - La seconda fase dell'operazione in Libia, guidata da altri partner della coalizione dopo gli Usa, scatterà nei prossimi giorni, non nelle prossime settimane. Così il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, Tom Donilon, a Rio de Janeiro.

Gheddafi non sta rispettando il cessate il fuoco e le operazioni in Libia proseguono, precisa Donilon, concludendo che, grazie alle prime operazioni militari in Libia, è stata evitata una catastrofe a Bengasi, città in mano all'opposizione.

OBAMA LODA "CORAGGIO DEL POPOLO LIBICO" - In queste settimane "abbiamo visto il popolo libico prendere una coraggiosa posizione contro un regime determinato a brutalizzare i suoi stessi cittadini". Lo ha detto il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, in visita ufficiale a Rio de Janeiro.

"In tutta la regione abbiamo visto una nuova generazione chiedere il diritto di decidere il proprio futuro. Fin dall'inizio abbiamo detto che il cambiamento deve venire dal popolo - ha sottolineato -. Tutti vogliamo essere liberi ed essere ascoltati: non si tratta di valori occidentali, ma di diritti universali, che sosterremo ovunque".


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