Denunciato allevamento veronese che triturava vivi i pulcini considerati inutili
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VERONA, 27 MAGGIO 2014- La Lega anti vivisezione (Lav) ha lanciato la denunci contro un allevamento di polli nel veronese che sopprimeva alla nascita pulcini maschi negli allevamenti di galline ovaiole. Le ragioni andavano ricercate nel fatto che non potevano deporre le uova o perché presentavano dei difetti. [MORE]
“Il nostro intervento ha salvato decine di animali” ha detto Roberto Bennati, vicepresidente della Lav. “E' inaccettabile che i pulcini inidonei vengano considerati merce da scartare: colpevoli di essere nati maschi o per altre motivazioni, il loro destino in un allevamento di polli è spesso segnato. Si tratta di una prassi, nel mondo zootecnico, e di una pratica indegna, da impedire senza se e senza ma”. L'ipotesi di reato è di maltrattamenti di animali. Al momento i pulcini sono stati sequestrati e la loro custodia giudiziaria è stata affidata alla Lav.
La Lav ha spiegato: “Tra i metodi più spietati, c'è quello di infilarli ancora vivi in una sorta di tritacarne a lame. Si tratta di un metodo pensato nel nome del profitto, perché le aziende trovano antieconomico dar da mangiare a dei pulcini che diventeranno dei polli, ma con una crescita troppo lenta e quindi antieconomica secondo i criteri di questa assurda zootecnica intensiva”.
Federica Sterza