"De Andre' si racconta tra musica e parole" Dal carcere di Milano Bollate
Cultura e Spettacolo Lombardia

"De Andre' si racconta tra musica e parole" Dal carcere di Milano Bollate

domenica 13 luglio, 2014

MILANO 13 LUGLIO 2014 - Dal carcere di Milano Bollate Cristiano De Andre' insieme al manager salvo Nugnes Lanciano un appello Dal carcere di milano bollate Cristiano De Andre' ospite in conferenza insieme al manager Salvo Nugnes lancia un appello a Francesco De Gregori

Dall'istituto di reclusione di Milano Bollate, Cristiano De Andre' intervenuto in conferenza intitolata "De Andre' si racconta tra musica e parole" strutturata in stile autobiografico, ha lanciato un significativo appello simbolico a Francesco De Gregori, manifestando forte stima e ammirazione verso di lui, definito un autentico poeta della canzone d'autore, per creare una sinergica collaborazione canora e intavolare insieme positivi progetti professionali futuri. Non manchera' certamente la pronta risposta di De Gregori all'amico collega.

Durante l'incontro, svoltosi venerdi' 11 luglio, con finalita' di solidarieta' sociale per i detenuti carcerari, De Andre' e' stato affiancato dal manager Salvo Nugnes, in qualita' di relatore.

L'evento rientra nel novero del variegato programma di "cultura milano.it" il festival artistico letterario, con il motto trainante di rendere la cultura accessibile a tutti, coinvolgento esponenti di spicco del calibro di Umberto Veronesi, Corrado Augias, Antonino Zichichi, Bruno Vespa, Flavio Caroli, Margaret Mazzantini, Mogol, Vittorio Feltri, Patty Pravo, Stefano Zecchi, Katia Ricciarelli, Francesco Alberoni, Roberto Gervaso.
De Andre' ha eseguito dal vivo una serie di pezzi accompagnato dalla chitarra, suscitando intensa partecipazione emozionale tra i presenti.  [MORE]

Con grande disponibilita' ha parlato e descritto le fasi piu' salienti della sua lunga carriera artistica, coronata da numerosi successi nazionali e internazionali, soffermandosi con particolare premura sul nuovo cd, a cui tiene moltissimo. Il cantautore ha evidenziato come "l'album -cosi' in cielo come in guerra- e' un disco davvero calzante, che mi corrisponde totalmente, perche' dentro ci sono io, le mie convinzioni piu' intime, il mio modo di essere anarchico, ma anche uno sguardo sulla nostra societa' e verso la politica".

E aggiunge "nel brano, che prende il titolo, il cielo e' vuoto, perche' ce lo hanno svuotato dai nostri sogni, facendoci inseguire falsi ideali come il denaro.

Come se fossero i soldi a regalare la felicita'. La felicita' si conquista dando da mangiare alla propria anima, non inseguendo la furbizia e il guadagno rapido. Questi 40 anni di sottocultura ci hanno distrutto i sogni e il pensiero".


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