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Covid: Giani, 'polizia regionale' per applicare misure. Nuovo Dpcm partorito con maggiore collegialità con le Regioni
ROMA, 02 NOV - Il governo "fa bene a discutere insieme alle Regioni le nuove misure di contrasto al virus, ma è giusto che alla fine ci sia una decisione nazionale perché i provvedimenti devono essere il più possibile omogenei".
Lo dice in un'intervista a 'La Stampa' Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana. Il governatore ritiene giusto che sia il governo a fare la sintesi e a prendere le decisioni, anche perché lo Stato può contare sulle forze dell'ordine per garantire l'attuazione dei provvedimenti, mentre "le Regioni non hanno gli strumenti".
"E in prospettiva - aggiunge - penso che dovremo dotarci di una polizia regionale". Secondo Giani, il governo questa volta sta portando avanti "una costruttiva campagna di ascolto" e al tavolo, assicura, "ho visto molta serietà e molta disponibilità, atteggiamenti positivi". Il lavoro che le Regioni devono fare "è prevedere la situazione degli ospedali tra qualche settimana, che può diventare ancora più complicata di quella attuale". Questo Dpcm "sarà partorito con maggiore collegialità e la responsabilità sarà di tutti, del governo e delle regioni". In una situazione nella quale c'è una diffusione generale dei contagi, per Giani "la credibilità delle misure sta proprio nella capacità di non creare differenze tra categorie e tra territori, anche per evitare la rabbia sociale che rischia di esplodere".
Bisogna essere molto attenti "al costante dialogo - osserva - anche perché mi sembra che qualcuno abbia cercato giorno per giorno di creare episodi di violenza...". Per quanto riguarda gli anziani "la strada non è tenerli in casa. Ci sono molte persone in perfetta efficienza fisica che svolgono un ruolo essenziale nell'equilibrio delle famiglie, accompagnano i bambini a scuola... Dobbiamo svolgere un'azione di convincimento all'uso di tutti i dispositivi per ripararsi dal contagio", conclude.