Convegno teologico-culturale: "Modernità e Cristianesimo possono ancora convivere?"
Cronaca Calabria

Convegno teologico-culturale: "Modernità e Cristianesimo possono ancora convivere?"

lunedì 30 dicembre, 2013

BORGIA (CZ), 30 DICEMBRE 2013 - Modernità e Cristianesimo possono ancora convivere?": è stato il tema del convegno teologico-culturale svoltosi nei giorni scorsi nel duomo di Borgia.
Un evento culturale promosso dall’Amministrazione comunale di Borgia guidata dall’ing. Francesco Fusto, in collaborazione con la parrocchia “San Giovanni Battista”, con il Progetto culturale dell’arcidiocesi di Catanzaro-Squillace.

Ad introdurre i lavori, moderati da don Giovanni Scarpino, direttore dell’ufficio comunicazioni sociali e cultura della Conferenza episcopale calabra, è stato Mons. Raffaele Facciolo, vicario generale della diocesi e direttore di “Comunità nuova”.

Dopo i saluti del sindaco di Borgia, Francesco Fusto, e del parroco di Borgia, don Mario Olanda, ad analizzare il tema del convegno, con un taglio teologico, storico e culturale, sono stati don Davide Marino, don Francesco Cosentino, la professoressa Maria Luigia Gullì ed il professore Egidio Chiarella, autore della recente libro “Sui sentieri del vecchio Gesù”, opera che è stata oggetto di riflessione durante il convegno. Un testo che propone brani di taglio giornalistico, da leggere e fruire in pochi minuti con una serie di riflessioni su argomenti di attualità quotidiana, partendo proprio dalla verità cristiana, patrimonio spirituale di tutti gli uomini.[MORE]

Analizzando la situazione attuale, non solo del mondo ma anche della missione della Chiesa, i relatori hanno fatto emergere come la parola di Cristo debba avere un’obbedienza più pronta e generosa. Ogni cristiano è chiamato in prima persona ad una missione di responsabilità e di corresponsabilità.

Evangelizzare significa per la Chiesa ridefinire la propria identità nell’impegnativo confronto con un clima culturale sempre più in cambiamento, riconoscendo le domande inespresse dell’umanità anche dietro quegli atteggiamenti ambigui e indifferenti che talvolta possono fermare l’azione salvifica.
Dalla serata è emerso anche come la pietà popolare resta un vero tesoro del Popolo di Dio. Usi, costumi, tradizioni: indicano tutt’oggi una storia d’altri tempi; un passato che non va dimenticato, ma migliorato nei suoi aspetti, rimanendo fedeli agli insegnamenti di Cristo che si è comunicato con “perfezione”.

(Notizia segnalata da Curia di Catanzaro)


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