Calabria, sequestrati 6,5 kg di cocaina e arsenale: blitz dei Carabinieri a Gioia Tauro
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Calabria, sequestrati 6,5 kg di cocaina e arsenale: blitz dei Carabinieri a Gioia Tauro

domenica 2 febbraio, 2025

Calabria, scoperto arsenale e sequestrati 6,5 chili di cocaina: operazione dei Carabinieri a Gioia Tauro


Un’operazione congiunta dei Carabinieri della Compagnia di Gioia Tauro e dello Squadrone Eliportato Cacciatori Calabria ha portato alla scoperta di un ingente arsenale e di un carico di cocaina nella Piana di Gioia Tauro.
L’intervento, coordinato dalla Procura della Repubblica di Palmi, guidata dal procuratore Emanuele Crescenti, rappresenta un duro colpo alle attività criminali della zona.


Armi e droga nascoste in un'azienda agricola


I militari hanno individuato il materiale all’interno del terreno di un’azienda agricola, dove erano stati interrati in bidoni metallici sigillati e sotterrati a oltre due metri di profondità.
Per il recupero è stata necessaria un’escavatrice, vista la strategica collocazione scelta per eludere i controlli.


Tra le armi sequestrate figurano oltre venti armi da fuoco, tra cui fucili d’assalto M4 e AK-47, pistole di vario calibro e circa duemila munizioni.
Un vero e proprio arsenale da guerra, che lascia ipotizzare un utilizzo per scopi criminali.


Sequestrati sei chili e mezzo di cocaina


Durante l’operazione, i Carabinieri hanno anche rinvenuto sei panetti di cocaina, per un peso complessivo di 6,5 chili.
La droga, occultata con la stessa precisione delle armi, avrebbe fruttato circa mezzo milione di euro sul mercato nero.


Il sequestro ha interrotto un'importante rete di traffico di stupefacenti, impedendo l’immissione della sostanza nelle piazze di spaccio e il conseguente finanziamento di attività illecite.


Le indagini e il coinvolgimento del proprietario


Il proprietario dell’azienda agricola, dove sono stati trovati armi e droga, è stato deferito all’Autorità Giudiziaria con l’accusa di traffico di armi e stupefacenti.
Le indagini proseguono per ricostruire le dinamiche di occultamento del materiale e per individuare eventuali collegamenti con organizzazioni criminali attive sul territorio.


Le forze dell’ordine precisano che il procedimento penale è ancora nella fase delle indagini preliminari e che nei confronti dell’indagato vale il principio di presunzione di innocenza fino a eventuale sentenza definitiva.


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