Bilancio Ue, si prospetta la Tobin tax
Economia

Bilancio Ue, si prospetta la Tobin tax

giovedì 30 giugno, 2011

Bruxelles, 30 giugno 2011- Nel corso di una conferenza stampa, il Presidente della Commissione europea Barroso, in riferimento al bilancio Ue 2014-2020, ha dichiarato: “Stiamo proponendo un budget ambizioso ma al tempo stesso responsabile. Una proposta realistica e innovativa, che punta alla crescita e all'occupazione”. In pratica, il bilancio, che dovrà essere approvato dal Consiglio e dal Parlamento europeo, si compone di 1.025 miliardi di euro in impegni (pari all'1,05% del Pil europeo) e 971,5 miliardi in pagamenti (1% del Pil).[MORE]

Del suddetto importo, 281,8 miliardi saranno destinati alla Politica Agricola Comune (PAC), 89,9 allo sviluppo rurale e 15,2 fondi complemetari sempre destinati all’agricoltura. Inoltre, sempre nell’ottica del processo d’integrazione, alla politica di coesione saranno destinati 376 miliardi di euro e l’eventuale creazione di una nuova categoria di “regioni intermediarie”a supporto di quei territori che sebbene usciti dall’Obiettivo convergenza, sono pur sempre al di sotto della media comunitaria.

Saranno stanziati fondi a favore delle infrastrutture, trasporti, energia. Dal punto di vista delle entrate, la Commissione europea avrebbe intenzione di introdurre una tassa sulle transazioni finanziarie ed un IVA europea che, rientrerebbe all’interno dell’IVA nazionale di ogni paese.


Quella sulle trasazioni finanziarie non è altro che la tassa proposta dall’economista premio Nobel James Tobin nel 1972. La Tobin tax, in sostanza consiste in un prelievo fiscale su tutte le compravendita di azioni, strumenti derivati o valuta che si verificano nel mondo finaziario. La logica della suddetta tassa risiede nel fatto che le transazione a breve termine, comunque tendono a rende instabili i prezzi. Questo, non può non riflettersi sul lungo termine, generando una volatilità nei tassi di cambio e significative variazioni dei prezzi delle azioni, che rendono instabili i mercati.

Le ragioni di ciò sono da ricercare  nella necessità di rendere il più possibile stabili le condizioni dell' Unione monetaria, questo sia in linea con quanto stabilito dai criteri di convergenza del Trattato di Maastricht (esposti all'articolo 121, paragrafo 1 del trattato che istituisce la Comunità europea), sia in riferimento alla questione più grave del debito sovrano ed un eventuale effetto domino. Secondo le stime degli esperti, basterebbe un'aliquota minima tra lo 0,05 e l'1%, per rendere efficace il suddetto strumento.


I principali sostenitori della Tobin tax sono la Francia e la Germania, che però sono osteggiate, in tal senso, da USA e Gran Bretagna.


In riferimento a ciò, si è pronunciato anche il presidente della Bce, Jean Claude Trichet, sostenendo che “l'introduzione di una Tobin tax solo in Europa potrebbe portare a ''risultati veramente temibili''.

L'ultima parola spetterà al Consiglio e al Parlamento europeo.

Rosy Merola
 


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