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NEW YORK, 8 FEBBRAIO 2013 - Il celebre quartiere italiano della Grande Mela rischia di scomparire.
Tempo fa era il luogo dove sentire l'atmosfera, anche se minima, della vera Italia. Caffè e cappuccino fatti con le vecchie macchinette, prodotti importati dal Bel Paese, ristoranti, trattorie e pizzerie dove anche un italiano doc poteva sentirsi a casa.[MORE]
Little Italy era abitato da veri italiani, si contano 44 famiglie nel 2000, poi diminuite sempre di più. Il motivo? I fitti di attività commerciali e di appartamenti arrivati alle stelle, in un quartiere che diventa sempre più di lusso e rinomato, tanto da essere rinominato la nuova "Upper West Side". Eppure un tempo ogni isolato era abitato da italiani, e ognuno rappresentava una regione italiana.
Negozi, ristoranti, pasticcerie e caffè sono stati costretti a chiudere, facendo scomparire la nostra piccola impronta italiana oltreoceano. Al loro posto nascono boutique prestigiose, ristoranti raffinati, locali alla moda, loft, e gli appartamenti vengono acquistati da ricchissimi newyorkesi con reddito superiore ai 100.000 dollari.
Si chiama fenomeno della “genetrification", che prevede la trasformazione di un quartiere popolare con l’arrivo di residenti più ricchi. Già alla metà del XX secolo gli italoamericani hanno cominciato a lasciare Little Italy per traferirsi in periferia, lasciando il sobborgo quasi "inghiottito" da Chinatown, che già da tempo minaccia il quartiere, allargandosi sempre di più.
Adesso di Little Italy restano giusto un paio di strade, tra ristoranti "all'italiana" in cui di italiano non ci sono più nemmeno i camerieri o i cuochi, bandiere tricolori che cercano di restituire un pò di atmosfera nostrana, e la Festa di San Gennaro, che si festeggia ogni anno per una decina di giorni.
Per il resto è un quartiere-prolungamento della Manhattan dei ricchi e dei vip, per la gioia deigli agenti immobiliari...
Valentina D'Andrea