Whatsapp, da Antitrust arriva multa di 3 milioni di euro: si riapre il tema privacy
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MILANO, 12 MAGGIO - L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha sanzionato Whatsapp per una multa pari a 3 milioni di euro a seguito delle istruttorie compiute a partire dal mese di ottobre 2016. A Whatsapp si contesta in particolare la violazione del Codice del Consumo.[MORE]
Il primo procedimento faceva riferimento alle condizioni di accettazione del servizio. In particolare, si è evidenziata l’induzione da parte di Whatsapp Messenger ad accettare i termini di utilizzo. Detti termini avrebbero riguardato la condivisione dei dati con Facebook, inducendo il consumatore a ritenere impossibile la prosecuzione del servizio di messaggistica.
Per gli utenti “antecedenti”, ovvero quelli già in possesso del servizio alla data di modifica dei Termini (25 Agosto 2016, ndr) vi sarebbe invece stata la possibilità di una accettazione parziale tramite la decisione di non fornire l’assenso con riferimento alle informazioni dell’account Whatsapp, continuando pertanto a usufruire del servizio.
Il secondo passaggio è stato invece rappresentato dalla violazione di alcune clausole sotto l’aspetto della vessatorietà, che avrebbero danneggiato le prerogative dei consumatori. Si è stabilità in particolare la vessatorietà di clausole quali esclusioni o limitazioni di responsabilità dell’applicazione rispetto ad un proprio eventuale inadempimento, oltre che la possibilità di interrompere il servizio con decisione unilaterale senza alcun motivo e preavviso. Altre questioni hanno riguardato il diritto in capo a Whatsapp di esercizio del recesso in qualsiasi motivo, con l’impossibilità per il consumatore di avere voci in capitolo sull’accesso/utilizzo dei servizi.
Un ultimo profilo ha poi toccato la possibilità di introdurre modifiche a carattere economico nei confronti del consumatore, senza informarlo in maniera adeguata attraverso il meccanismo del “silenzio-assenso”. Anche la prevalenza del contratto inglese, in caso di diversificazioni rispetto al significato della traduzione italiana non prevedrebbe la prevalenza dell’interpretazione più favorevole al consumatore. Per tali ragioni la novità di giornata porta non solo alla maximulta inflitta dall’Antitrust, ma alla riapertura del discusso tema della privacy in riferimento a tale applicazione.
foto da: leggioggi.it
Cosimo Cataleta