Violenza sulle donne, per i sociologi Usa: «Colpa di 50 sfumature di grigio»
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MILANO, 13 AGOSTO 2013 – Un tema, quello del “Femminicidio”, che in Italia è sempre più sentito, al punto che – il Governo Letta ha deciso di presentare nuovo decreto legge contro la violenza sulle donne: «Un decreto legge agile, solo 12 articoli - ha affermato il premier Letta - Avevamo promesso intervento duro a contrasto tutto ciò che va sotto nome femminicidio, la promessa ora è mantenuta. Il cuore del decreto è questo, vogliamo dare un segno fortissimo di cambiamento radicale sul tema, un chiarissimo segnale di lotta senza quartiere».
Emergenza che trova conferma nei fatti di cronaca di femminidicidio, sempre più frequenti (basti pensare solo nelle ultime 24 ore – all’omicidio dell’ex fidanzata da parte di un avvocato a Verona e l’omicidio-suicidio ad Avola). [MORE]
A tal riguardo, un allarme è stato lanciato negli Stati Uniti dove - tre sociologi della Ohio State University – in uno studio pubblicato sul Journal of women's health, hanno analizzato dal punto di vista scientifico la trama di 'Cinquanta sfumature di grigio' della scrittrice inglese E.L.James, fenomeno letterario del decennio, non certo per lo spesso della trilogia (come se un libro soltanto non era già fin troppo).
In particolare, per i sociologi americani '50 sfumature...' , rappresenterebbe la «romanticizzazione della violenza sessuale e degli abusi emotivi a danno delle donne, rendendo 'glamour' e in qualche modo appetibile un fenomeno drammatico, quello per l'appunto degli abusi da parte del partner», che – secondo i dati colpiscono il 25 per cento delle donne americane. Infatti, nella suddetta trilogia, la protagonista Anastasia, vittima di un vero e proprio plagio psicologico e fisico da parte del protagonista maschile Christian – personaggio complesso con tante “sfumature” oscure - che trascina lei in una spirale di richieste “particolari”, che sfociano nella violenza e negli abusi.
Come puntualizzano i sociologi: «Questa storia, con il suo successo, incentiva e banalizza la violenza sulle donne, la rende 'glamour' e la normalizza rendendola accettabile per la società”. Come sottolinea, Susan G. Kornstein, presidente dell'Accademia per la salute delle donne e direttore del Journal of women's health: «Dobbiamo stare molto attenti al modo in cui le donne sono trattate in libri e film: in quanto tale, la cultura popolare può perpetuare il fenomeno della violenza domestica ai danni delle donne». Per la sociologa Ami Bonomi, principale autrice dello studio: «Questo libro normalizza standard pericolosi come il fatto che l'abuso in fondo sia gradito alla donna, e per di più in una storia romantica ed erotica molto letta dalle donne».
(fonte: Agi)
Rosy Merola